Brutto colpo per Elon Musk: un giudice del Deleware ha annullato un pacchetto retributivo record da 56 miliardi di dollari che il consiglio di amministrazione di Tesla aveva varato al suo amministratore delegato nel 2018. Il motivo? Una remunerazione esagerata, approvata “in modo improprio dal board” del colosso automobilistico e che ha depauperato gli azionisti della società.
“La cifra è 250 volte superiore alla retribuzione media dei colleghi di Elon Musk”, si legge nel testo della sentenza. Il ricorso era stato presentato da un azionista dell’azienda specializzata nella produzione di automobili elettriche. Ma andiamo con ordine.
Stop al maxi-compenso di Musk: ecco cosa è successo
Il maxi compenso prevedeva che il miliardario ricevesse azioni di Tesla in base al raggiungimento di una serie di obiettivi nell’arco di un decennio. Al momento dell’approvazione il valore era stimato in 55,8 miliardi di dollari. Secondo il giudice, Musk avrebbe dettato i termini del piano ai membri del board, che non avevano sufficiente autonomia per opporsi a causa dei rapporti stretti con l’ad. Altrimenti non avrebbero mai dato il via libera a quel piano di compensi “spropositato” anche perché il fondatore non lavorava a tempo pieno per la casa automobilistica, ma dirigeva anche l’azienda aerospaziale SpaceX e le start-up californiana Neuralink (che ha appena impiantato il suo primo chip nel cervello umano) e The Boring Company.
Il processo è durato cinque giorni e si è svolto senza giuria.
Crollano le azioni di Tesla
Un ulteriore brutto colpo per le azioni dell’azienda automobilistica. Dopo aver bruciato in Borsa 80 miliardi di dollari la scorsa settimana, arriva un altro calo di oltre il 3% per Tesla. Prima della sentenza, il miliardario più chiacchierato di sempre risultava in possesso del 13% delle azioni della casa automobilistica e ha dichiarato di poter salire al 25%, con un esborso di circa 80 miliardi. Ora, il crollo della quotazione può dargli una mano, forse sperata.
Inoltre, l’ipotetica svalutazione del pacchetto record farebbe sprofondare la ricchezza di Musk sotto i 155 miliardi, scivolando così al terzo posto nella classifica dei miliardari, dietro a Bertrand e Bezos.