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Tesla, giornata di fuoco in Borsa dopo il dietrofront sul delisting

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Tesla non farà alcun delisting da Wall street. L’annuncio del dietrofront è arrivato dallo stesso Elon Musk che sembra aver archiviato il progetto di uscire dal Nasdaq proposto da lui stesso lo scorso 7 agosto su Twitter.

Attraverso un comunicato stampa, il numero uno della casa automobilistica americana ha fatto sapere che: “Dopo aver considerato diversi fattori, ho informato il consiglio di amministrazione che la migliore soluzione per Tesla è quella di rimanere quotata”.

La marcia indietro sulla privatizzazione di Tesla è arrivato dopo un incontro con il consiglio di amministrazione della società che, ha aggiunto Musk, “ha indicato di essere d’accordo” sulla permanenza in Borsa della società. Il ceo ha inoltre fatto sapere che, la decisione è arrivata in seguito ad alcuni colloqui con gli azionisti e alla valutazione degli analisti finanziari di Silver Lake, Goldman Sachs e Morgan Stanley. “È chiaro che la maggior parte degli azionisti ritiene che sia meglio rimanere una società quotata”, ha riferito Musk, rivelando che “anche se la maggior parte degli azionisti ha affermato che sarebbero rimasti anche in caso di privatizzazione, il sentimento in fondo era: “Per favore, non farlo””.

L’ipotesi di portare avanti un delisting della società era stata messa sul piatto tre settimane fa. Lo scopo di Musk era quello di evitare che Tesla rimanesse in balia dei sali-scendi giornalieri che il titolo vive spesso e volentieri sul Nasdaq, sottraendosi parallelamente all’obbligo di comunicare i risultati del gruppo a scadenza trimestrale, così come imposto a tutte le quotate.

In mattinata  le azioni Tesla cedevano oltre il 2% in Germania, mentre sul pre-market di Wall Street il calo era del 4,4% a 308,6 dollari. Alle 16.30, sul Nasdaq, il titolo viaggia in ribasso del 3,31%.

(Ultimo aggiornamento: ore 16.30 del 27 agosto).

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