L’emergenza continua, ma l’intervento delle autorità è riuscito, per ora, a limitare gli effetti sui mercati della crisi sanitaria che pur imperversa: le vittime sono salite a 425, i pazienti interessati a 20.438. A restituire un po’ di ottimismo alle Borse ci hanno pensato i dati, migliori del previsto, in arrivo dall’industria sia in Usa che in Europa, mentre in Cina prende il volo il lavoro a domicilio per ovviare alla chiusura temporanea delle fabbriche. Niente panico, insomma, anche se i danni sono profondi e destinati a durare: Pechino, causa dei danni all’economia, potrebbe chiedere il rinvio dell’accordo sui dazi con Washington. La debolezza delle materie prime, non solo petrolio, suggerisce cautela. Ma non mancano (vedi Tesla) ragioni per rischiare. Magari su Goldman Sachs, che ha annunciato un’alleanza con Amazon per sviluppare una linea di piccoli prestiti da sviluppare con il gigante del commercio elettronico.
PANASONIC +10%, TESLA +20%: L’AUTO DI MUSK VALE PIÙ DI DETROIT
Rimbalzano i listini asiatici in linea con Wall Street.
L’indice Shanghai Composite, dopo il crollo di ieri (-7,9%), avanza dello 0,2%. L’Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1%, il Taiex di Taipei l’1,8%, il Kospi di Seul l’1,9%. Il Nikkei di Tokyo sale dello 0,4%.
Da segnalare la performance di Panasonic (+10%), il partner di Tesla per la produzione di batterie per l’auto elettrica. La gigafactory Usa del gruppo nipponico ha annunciato i primi profitti.
Il trionfo dell’auto elettronica è stato però celebrato al Nasdaq: Tesla ha messo a segno un ennesimo volo (+20%), una performance che celebra il tracollo dei venditori allo scoperto, che da anni scommettono contro Elon Musk e che solo ieri hanno bruciato 6,1 miliardi di dollari.
Tesla (+90% da inizio anno) vale ai prezzi attuali 140 miliardi di dollari, molto di più della somma della capitalizzazione dei grandi produttori di Detroit, Gm, Ford e Fca.
Forti acquisti su Gilead Sciences (+5%): un suo farmaco è usato per tentare una cura dell’epidemia.
Il volo di Tesla ha favorito il decollo del Nasdaq, in parte ridimensionato nel dopo Borsa dai conti deludenti di Alphabet, che ha ceduto, per colpa di YouTube, i guadagni realizzati nel corso della giornata: Dow Jones +0,51, S&P 500 +0,73%. Nasdaq +1,43% sotto la spinta di Microsoft (+1,34%).
RECUPERA IL RENMIMBI, DEBOLE IL PETROLIO
Sul mercato delle valute, recupera il renminbi della Cina, che torna sotto quota sette. Il cross dollaro-yuan tratta a 6,99 (-0,3%).
Ancora debole il petrolio, a 54,7 dollari il barile. La domanda giornaliera di petrolio della Cina è scesa nell’ultima settimana di tre milioni di barili, circa il 20%.
SCINTILLE TRA UE E BORIS JOHNSON. STERLINA DEBOLE
I segnali positivi in arrivo dall’industria hanno favorito la ripresa dei listini europei, nonostante le tensioni legate al confronto sulla Brexit iniziato nel modo peggiore, l’emergenza sanitaria e i primi conti sull’impatto dell’epidemia su settori pesanti, come moda e turismo.
Milano è salita dello 0,96%, a 23.460 punti, ed è una delle piazze migliori.
Giornata moderatamente positiva per Francoforte (+0,49%) e per Parigi, che mostra un progresso dello 0,45%. Madrid +0,36%.
In rialzo Londra (+0,57%). Boris Johnson si è scontrato con Michel Barnier, il negoziatore capo europeo per la Brexit, in merito al futuro accordo fra Ue e Gran Bretagna. Venerdì scorso a mezzanotte la Gran Bretagna ha lasciato definitivamente l’Ue. Barnier ha detto che: “Siamo pronti ad offrire un accordo molto ambizioso che includa tariffe e dazi zero su tutte le merci”, a patto che Johnson firmi delle regole contro la concorrenza sleale. Johnson ha respinto la proposta, asserendo che il Regno Unito può prosperare anche se le negoziazioni con l’UE falliscono.
Debole la sterlina, -1,2%, cross Euro/GBP a 0,85.
Brilla, nella City, Ryanair, +6,66%, che ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 88 milioni di euro.
BTP, IN ARRIVO UN NUOVO 15 ANNI
Il Btp ha chiuso in territorio negativo una seduta che ha visto calare il timore dei mercati rispetto al virus cinese. In chiusura lo spread è a 143 punti base dai 140 di venerdì.
Il tasso del decennale si attesta in area 0,96%, dopo aver chiuso venerdì a 0,93%.
Il calo dell’obbligazionario italiano è particolarmente marcato sul tratto lungo, con gli investitori che si attendono a breve il lancio via sindacato del nuovo Btp 15 anni, dopo il boom di richieste registrato il mese scorso per il 30 anni.
In attesa dei risultati dei marchi che fanno capo ad Exor (Ferrari +1,17%, giovedì Fca -0,77%) sono arrivate ieri notizie importanti per l’auto. Le immatricolazioni a gennaio sono state 155.528 con un calo del 5,9% rispetto al primo mese del 2019. La quota Fca è risalita al 25,6%. “Una partenza piatta”, è il commento del centro studi Promotor.
IN ARRIVO IL PREMIO PER I DIPENDENTI FCA
Fiat Chrysler ha comunicato ai sindacati che a tutti i dipendenti italiani del gruppo sarà erogato un premio pari in media a circa 1.350 euro per i risultati 2019. I risultati, misurati con il sistema WCM (World Class Manufacturing), ancora una volta premiano Pomigliano e Verrone, che “per il quinto anno consecutivo hanno raggiunto l’eccellenza e riceveranno in media circa 1.675 euro”, dice una nota.
VOLA NEXI, BRILLA PRYSMIAN
In grande evidenza Nexi (+5%), in scia ad una grossa operazione nel mondo dei pagamenti alternativi alla moneta che potrebbe accelerare la fusione con Sia. Worldline ha comprato la francese Ingenico ad un prezzo pari a 7,8 miliardi di euro di valutazione del patrimonio. Dalla fusione nasce il quarto soggetto mondiale del settore.
Brilla anche Prysmian, che ha annunciato un grande passo in avanti per il settore cavi. La società ha lanciato la gamma di minicavi Sirocco High Density che fornisce diametri e densità di fibra da record per i minicavi soffiati. “I cavi con fibre ottiche insensibili alla piegatura – spiega il direttore della ricerca Ian Griffith – rappresentano una parte cruciale nel passaggio ad una connettività più flessibile ed affidabile”.
Banca Akros ha confermato il giudizio Buy sul titolo Tip con target price pari 7,20 euro dopo che la società ha superato la soglia del 5% in Prysmian.
Debolezza per gli energetici e petroliferi penalizzati dai timori sul calo della domanda in Cina, il più grande Paese importatore di greggio, a causa del virus.
Saipem in calo dell’1,6%. La società rimborserà in anticipo un bond da 500 milioni di euro. Eni -0,5%. Tenaris -1,16%, Eni -0,4%.
BANCHE IN RIPRESA, TOD’S RISALE LA CHINA
Ad offrire il maggiore sostegno agli indici di Borsa sono stati i titoli bancari, in recupero dopo i recenti cali. Fra le big Intesa Sanpaolo sale del’1,76% alla vigilia dei conti, Unicredit +1%. Meglio Finecobank e Mediobanca in progresso di oltre il 2%.
Ancora tonica Tod’s, in rialzo di oltre due punti percentuali sempre sulla scia dei risultati dei ricavi del quarto trimestre, migliori delle attese degli analisti annunciati giovedì sera. Moncler +0,4%.
In rosso Tim, che cede l’1%, calo che si aggiunge a quello del 4% circa della seduta precedente. Venerdì a mercato chiuso l’Antitrust ha comunicato una sanzione da 114 milioni di euro nell’ambito del procedimento contro la fatturazione a 28 giorni.
MEDIASET VINCE UN ROUND CONTRO VIVENDI
Sul fronte dei rialzi Mediaset, dopo aver toccato nuovi minimi da oltre tre anni, chiude con un rimbalzo dello 0,9% in scia alla notizia della bocciatura, da parte del Tribunale di Milano, della richiesta di sospensione cautelare presentata da Vivendi sul progetto MediaforEurope.