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Terziario: Eurozona in ripresa, male l’Italia

Ancora una flessione per il settore dei servizi in Italia. A gennaio è stata registrata nel nostro Paese l’ottava contrazione mensile consecutiva, anche se la velocità della discesa è leggermente diminuita. L’indice Pmi destagionalizzato sul terziario elaborato da Markit e Adaci ha segnato 44,8 punti. Il dato è in crescita rispetto ai 44,5 di dicembre, ma rimane comunque sotto quota 50, la soglia che marca il confine fra espansione e contrazione. 

“A gennaio le componenti mostrano contrazioni più contenute per l’attività, le nuove commesse e l’occupazione – commenta Phil Smith di Markit -. In aggiunta salgono i prezzi input e le aspettative sul business”. Queste ultime sono in recupero rispetto al minimo di tre anni raggiunto a dicembre, ma i timori sull’impatto dell’austerità del governo rimangono.

Allargando lo sguardo all’eurozona, a gennaio le attività del terziario si sono stabilizzate, ponendo fine al periodo di quattro mesi di contrazione. L’Indice Pmi è salito a 50,4 punti, rispetto ai 48,8 di dicembre. In crescita Germania (a 53,7 dai 52,4 di dicembre e contro 54,5 delle stime) e Francia (a 52,3 da 50,3 e contro 51,7). Male, oltre all’Italia, anche Irlanda e Spagna.

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