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Terza dose al via il 20 settembre: le indicazioni del ministero della Salute

Imagoeconomica

Il Lazio è già partito con la somministrazione della terza dose del vaccino Covid-19, mentre le altre Regioni cominceranno lunedì 20 settembre. Il calendario delle somministrazioni è già stato anticipato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Si inizierà con i pazienti immunodepressi (trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni). Poi toccherà a soggetti fragili, ospiti delle Rsa e over 80.

Martedì 14 settembre il ministero della Salute ha pubblicato una circolare che fornisce ulteriori indicazioni sulla somministrazione della terza dose. 

DOSE ADDIZIONALE E BOOSTER

Il documento comincia facendo una distinzione tra “dose addizionale” e “dose booster”. La prima, che va somministrata ad almeno 28 giorni di distanza dall’ultima dose ricevuta dai pazienti, altro non è che “una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria” ai soggetti immunodepressi. 

Per dose booster invece “si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale”. Si tratta, in parole povere, di un rinforzo somministrato a 6 mesi di distanza dalla seconda dose di vaccino che dovrebbe interessare fragili, ospiti delle Rsa e over 80.

VACCINO COVID: DOSE ADDIZIONALE: CHI LA RICEVERÀ

La circolare individua i destinatari della terza dose addizionale sulla base di 10 condizioni: 

  • trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
  • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia
    immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
  • attesa di trapianto d’organo;
  • terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T);
  • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
  • immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
  • immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
  • dialisi e insufficienza renale cronica grave;
  • pregressa splenectomia;
  • sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+< 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.

Tutti i soggetti chiamati in causa riceveranno come dose addizionale uno dei due vaccini mRna (dunque Pfizer o Moderna) indipendentemente dal vaccino utilizzato per la prima e la seconda dose. 

Al momento, la circolare precisa che “in base alle indicazioni del Cts, si considera prioritaria la somministrazione della dose addizionale nei soggetti trapiantati e immunocompromessi. Ferma restando la priorità del raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati, sarà definita la strategia di somministrazione di una dose booster di vaccino a mRna in favore di ulteriori gruppi target, a cominciare da quelli sopra menzionati, tenendo conto delle evidenze scientifiche e dell’evoluzione dello scenario epidemiologico”.

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