La terra trema ancora nel Centro Italia. Una scossa di magnitudo 6.5, la più forte dai tempi del terremoto dell’Irpinia del 1980, ha svegliato domenica mattina milioni di italiani, da Nord a Sud: l’epicentro era in Umbria, tra Norcia, Preci e Castel Sant’Angelo sul Nera, a 10 chilometri di profondità, ma il sisma si è avvertito nettamente anche nelle grandi città a partire da Roma ma anche Firenze e Napoli. Persino nel Nord Italia e a Bari ci sono state chiamate ai vigili del Fuoco da parte dei cittadini spaventati dal terremoto, che ha colpito esattamente alle ore 7.41.
Al momento ci sono diversi feriti, ma non ci sono notizie di vittime, ha assicurato il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. I feriti sarebbero una ventina, quasi tutti di lieve entità, tranne due persone di Norcia e di Cascia che sono state trasportate in ospedale a Foligno. Inoltre, tre persone sono state estratte vive dalle macerie a Tolentino, dove si sono avuti diversi crolli a seguito dell’ultima scossa. “Ci sono problemi di viabilità dappertutto, a cominciare dalla Salaria chiusa”, ha spiegato ancora il capo della Protezione civile. Curcio ha aggiunto: “L’assistenza alle popolazioni colpite deve avvenire fuori dall’area dell’epicentro, non solo nella costa, ma regione per regione. Non potremo assistere le persone nelle aree colpite. Ricordo che questo è un terremoto 6.5, è dal 1980 che non ci confrontiamo con questa magnitudo”.
Dopo quella delle 7,41, nella giornata di domenica state avvertite altre due scosse a Norcia: la prima, intorno alle 13 di magnitudo 4.6 con epicentro tra Preci e Norcia; l’altra intorno alle 15 e 18 minuti.
La parte alta della frazione di Castelluccio di Norcia è stata praticamente rasa al suolo dal forte terremoto di stamani, lo si apprende al Centro operativo comunale alle porte della città. “E’ cambiato per sempre il panorama di quella zona sull’altopiano di Norcia”, ha sottolineato uno di quelli che sono riusciti a verificare la situazione sul posto. Sono quasi completamente crollate la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, a Norcia.
Ora l’allarme è per gli sfollati, nelle zone già colpite dall’evento di 10 giorni fa. “Da 10mila rischiamo di arrivare a 100mila persone che avranno bisogno di essere assistite”, ha detto il presidente della Regione, nella Sala operativa provinciale della Protezione civile, per monitorare la situazione dopo l’ultima scossa di terremoto. “L’area interessata – ha spiegato Ceriscioli – toccando, oltre al Maceratese, anche Ancona”. Andando avanti di questo passo, con la crisi sismica che non si arresta, “si rischia dunque di arrivare a 100mila sfollati”. Per ora se ne calcolano 40 mila.
Paura anche a Roma, dove la scossa si è sentita nitidamente e per tempo prolungato: la metro A è stata temporaneamente interrotta per verifiche mentre si segnalano danni alla Basilica di San Paolo, che è stata chiusa per verifiche dopo la caduta di cornicioni. Apprensione anche per i nuovi danni nelle zone già duramente colpite dal sisma del 24 agosto scorso: ad Amatrice ha ceduto la torre civica, una delle poche costruzioni che era riuscita a resistere al precedente evento. La chiesa della frazione di Poggio Vitellino è crollata e sono state soccorse due persone lievemente ferite.
Nuovi crolli anche ad Arquata del Tronto e a L’Aquila nella chiesa di San Marco, puntellata e inagibile dal 6 aprile 2009, mentre sono caduti calcinacci all’ospedale San Salvatore, ma è agibile. Il terremoto è avvenuto per la precisione nella zona a sud-est di Norcia e “rientra nella stessa sequenza sismica che si è attivata il 24 agosto e che adesso sta procedendo”, ha detto il sismologo Alberto Michelini, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. “Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino a oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi”.
Il premier Matteo Renzi è in costante contatto con la Protezione Civile e ha tenuto una conferenza stampa: “Ricostruiremo tutto”, ha assicurato Renzi, “sono territori meravigliosi. Non possiamo avere uno sguardo burocratico. Vogliamo che Norcia abbia un futuro e per farlo dobbiamo rimettere a posto case, chiese e ed esercizi commerciali. Ma non lo dico solo per Norcia”. Il premier ha precisato che lunedì 31 ottobre si riunirà il Consiglio dei ministri, che coinvolgerà i governatori delle Regioni colpite “per condividere le decisioni”. Per gli aiuti, ha spiegato Renzi, “pensiamo di intervenire fin dalla fase emendativa nel decreto legge terremoto il cui esame è in corso Parlamento. Nessuno deve pensare di essere lasciato fuori. In presenza di un dolore profondo, di stress e stanchezza, bisogna far sì che questi non si tramutino in rassegnazione”.
Renzi ha poi rivolto un chiaro messaggio all’Europa: “Pensando a Norcia penso alla chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa. Oggi il significato profondo dell’Europa è nella ricostruzione, noi non faremo nessun passo indietro ed è indispensabile che ci sia il senso della calma e del buon senso”. Da questo punto di vista il Governo ha ricevuto anche la solidarietà e il sostegno del Movimento 5 Stelle, tramite un post di Beppe Grillo sul suo post.
Sul terremoto è arrivato anche ilo commento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Sto seguendo le notizie con
preoccupazione e grande attenzione. Sono informato costantemente e comprendo l’allarme che c’è nelle popolazioni che vivono nelle zone colpire. L’intervento è stato pronto e efficace. Esprimo solidarietà e affetto alla gente coinvolta”.