“A quanto ne so, la Cina sta seriamente valutando di restringere l’export di terre rare agli Usa”. Così scrive su Twitter Hu Xijin, giornalista autorevole e direttore del Global Times, quotidiano in lingua inglese di Pechino. Le sue parole fanno chiarezza su un passaggio che potrebbe essere decisivo nella disputa commerciale fra Stati Uniti e Cina.
In risposta alle misure varate da Washington contro Huawei (non a caso poi rinviate di tre mesi), Pechino ha minacciato in modo ambiguo un embargo, o quantomeno una forte riduzione delle esportazioni di terre rare. Una mossa potenzialmente in grado di mettere in ginocchio alcuni settori chiave dell’industria americana. Ma cosa sono le terre rare? E perché sono tanto importanti?
COSA SONO LE TERRE RARE?
In sostanza, si tratta di 17 elementi chimici della tavola periodica. Il loro nome dal sapore romanzesco è legato ai minerali da cui vennero isolati la prima volta, che erano ossidi non comuni trovati in una miniera svedese. In realtà, poi si è scoperto che questi elementi sono rari di nome ma non di fatto: a eccezione del prometio, che è radioattivo, si trovano in concentrazioni relativamente elevate nella crosta terrestre.
A COSA SERVONO?
Veniamo al punto centrale: a cosa servono? Le terre rare vengono utilizzate in diversi modi non solo dall’industria hi-tech, ma anche quella della difesa. Sono cruciali per produrre smartphone, computer, componenti di veicoli ibridi, microchip, cd e dvd, carte di credito, superconduttori, magneti, fibre ottiche laser e schermi a colori.
PERCHÉ SONO PREZIOSE?
Abbiamo detto che le terre rare sono elementi piuttosto comuni, eppure i giacimenti minerari che vengono sfruttati sono pochi. Le estrazioni si svolgono soprattutto in Cina perché l’operazione comporta attività a forte impatto ambientale e questo in passato ha indotto diversi Paesi – fra cui gli Stati Uniti – a rinunciare. Ad esempio, la miniera di Mountain Pass, in California, ha riaperto l’anno scorso, ma i concentrati vengono spediti in Cina per essere lavorati. E quando rientrano negli Usa vengono zavorrati con un dazio del 25%.
QUAL È IL RUOLO DELLA CINA?
Stando alla US Geological Survey (Usgs), in Cina si concentra il 71% della produzione globale di terre rare e l’80% degli approvvigionamenti americani. Per ridurre la propria dipendenza dal Dragone, gli Usa stanno cercando alternative: ad esempio la mineraria australiana Lynas, che è uno dei pochi fornitori non cinesi di terre rare e ha da poco siglato un accordo con l’americana Blue Line Corporation per realizzare un impianto di lavorazione in Texas.
L’IMPORTANZA DELLE TERRE RARE NELLA GUERRA DEI DAZI
La diversificazione delle fonti resta però un miraggio per Washington, che rischia di dover cedere nel braccio di ferro commerciale con Pechino proprio per non fare a meno di questi 17 elementi così preziosi. Un portavoce della Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, il massimo organismo di pianificazione del gigante asiatico, ha detto all’agenzia di stampa ufficiale Xinhua che “il popolo cinese non sarebbe contento se un Paese volesse usare prodotti fabbricati con terre rare cinesi per frenare lo sviluppo della Cina”. Fra le tante minacce incrociate lanciate negli ultimi mesi fra le due sponde del Pacifico, questa potrebbe risultare decisiva.