Un miliardo e mezzo l’anno, 14 miliardi totali per ammodernare tutta la rete elettrica nazionale entro dieci anni, cioè entro il fatidico 2030 che prevede la svolta della decarbonizzazione e pertanto la piena integrazione delle energie rinnovabili nel sistema elettrico. E’ questo l’impegno comunicato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana e che ha deciso di incrementare gli investimenti nello sviluppo delle infrastrutture, aumentandoli del 7% rispetto al 2019 e raddoppiandoli rispetto al precedente piano del 2017.
Gli interventi programmati sono tanti e di vari tipi, dal potenziamento alla costruzione di nuove linee, da Nord a Sud, comprese le interconnessioni con l’estero e collegamenti tra le isole per una rete elettrica sempre più sicura, resiliente ed esercita con le più moderne e affidabili tecnologie. Nello specifico, sono complessivamente 27 i nuovi progetti inseriti nel nuovo piano, per complessivi 300 km di nuove linee elettriche: alla fine del piano metà di quelle totali saranno invisibili perché interrate o sottomarine.
In particolare, il progetto di Terna è focalizzato sulla realizzazione di nuovi elettrodotti e sulla razionalizzazione di porzioni di rete in aree particolarmente urbanizzate come la Brianza, la costa marchigiana e le aree industriali e cittadine di Verona, Padova, Parma, Piacenza, Barletta, Bari, Caltanissetta, Ciminna, Crotone, con la dismissione di oltre 400 km di linee esistenti. Si conferma, inoltre, la rilevanza strategica di tutti gli interventi finalizzati a incrementare la capacità di trasmissione tra le isole e il corridoio Sud-Nord del Paese, e in particolare il collegamento HVDC Tyrrhenian Link tra Continente-Sicilia-Sardegna, il completo rifacimento del collegamento Sardegna-Corsica-Italia e il collegamento HVDC per il rinforzo della dorsale adriatica.
Terna, infine , riutilizzerà circa 5.600 km di infrastrutture esistenti e demolirà complessivamente circa 3.800 km di reti elettriche obsolete, circa mille km in più rispetto al piano precedente. Gli interventi previsti consentiranno, coerentemente con gli obiettivi di sostenibilità e in linea con il Green New Deal europeo, di ridurre le emissioni nocive in atmosfera per oltre 3 milioni di tonnellate annue – di cui 2,1 milioni di tonnellate/anno solo considerando la CO2 – un quantitativo corrispondente a quelle prodotte da qualche milione di autovetture di media taglia.
“Siamo all’inizio di un decennio – ha commentato l’Ad di Terna Luigi Ferraris – in cui la rete elettrica nazionale sarà toccata da investimenti consistenti: 14 miliardi di euro complessivi, pari a circa 1,5 miliardi l’anno finalizzati ad accompagnare la transizione energetica in atto rendendo il sistema elettrico sicuro ed efficiente. Sono numeri importanti in particolare in questo momento in cui, una volta finita l’emergenza sanitaria, sarà necessario far ripartire l’economia del nostro Paese. Con questo Piano di Sviluppo Terna vuole dare il proprio contributo alla ripresa”.