Quattro trimestrali di gruppi legati al mondo dell’energia, tutte e quattro con risultati positivi. Terna, Snam, Hera e Acea hanno infatti iniziato il 2021 migliorando gli utili, ma anche i margini operativi e soprattutto rilanciando con gli investimenti, in questa fase di ripresa economica. Ecco i bilanci delle tre società.
TERNA
Il gruppo guidato da Stefano Donnarumma chiude il primo trimestre con i ricavi in crescita di quasi il 10% a quasi 622 milioni di euro. L’Ebitda sale del 4,5% a 453,6 milioni di euro e l’utile netto si consolida oltre i 190 milioni, migliorando di quasi 4 milioni lo score del primo trimestre 2020. Il dato che colpisce di più è quello degli investimenti: Terna ha un piano industriale che prevede investimenti da record da qui al 2025, quasi 9 miliardi, e 241,5 milioni sono stati finanziati in questo trimestre, con una crescita dell’11% rispetto a quelli messi in campo un anno fa.
“I risultati del primo trimestre confermano il ruolo di Terna quale regista della transizione energetica e importante volano della ripresa economica: a investimenti in forte crescita si sono accompagnate robuste performance di tutti gli indicatori economici. Nel corso del periodo abbiamo registrato avanzamenti di tutti i nostri principali progetti, in linea con quanto previsto dal Piano Industriale 2021- 2025 “Driving Energy”, ed è partito formalmente NexTerna, il programma di evoluzione del nostro modo di lavorare che ci consentirà di cogliere le opportunità che il nuovo scenario ci offre”, ha detto l’Ad Donnarumma.
HERA
Trimestrale importante per la multiutility bolognese, che registra una crescita a doppia cifra dei ricavi, +10,5% a 2,27 miliardi di euro. Il margine operativo lordo (MOL) sale a 362,0 milioni di euro (+3,7%); l’utile netto a 132,2 milioni di euro (+6,3%), e va anche segnalato che l’indebitamento finanziario netto è stato in forte miglioramento a 3,077 miliardi. G li investimenti operativi netti passano dai 91,5 milioni al 31 marzo 2020 a 112,6 milioni (+23,1%) Al 31 marzo 2021, i clienti energy sono arrivati a sfiorare le 3,4 milioni di unità.
“Hera – spiega una nota – prosegue, inoltre, nel percorso di creazione di valore per i territori serviti, promuovendo sostenibilità e innovazione come driver strategici di sviluppo. Ai risultati finanziari hanno contributo in particolare i settori energetici e l’area ambiente; in evidenza anche un ulteriore miglioramento della solidità finanziaria, con una forte riduzione dell’indebitamento finanziario netto”.
SNAM
Snam inizia bene il 2021. La società che gestisce la rete del gas chiude il primo trimestre con l’utile netto in crescita dell’8,3% a 313 milioni di euro, e i ricavi che salgono del 5,6% a 717 milioni. Migliora ma molto più leggermente pure l’Ebitda, sostanzialmente stabile a 559 milioni di euro (+0,7%). Nel bilancio approvato dal Cda emerge anche che continuano ad aumentare gli investimenti tecnici (231 milioni di euro, +5%), mentre sale sopra i 13 miliardi l’indebitamento finanziario netto: +822 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, a seguito principalmente delle acquisizioni di partecipazioni effettuate nel periodo e del pagamento dell’acconto sul dividendo 2020.
“I risultati del primo trimestre 2021 confermano il percorso di crescita di Snam – commenta l’Ad Marco Alverà -. Prosegue il lavoro di ottimizzazione della struttura finanziaria, anche grazie all’emissione di transition bond per ulteriori 750 milioni di euro a febbraio 2021, e si rafforza il nostro impegno nella finanza sostenibile, che sale al 50% del totale. Abbiamo aumentato i nostri investimenti, dando un contributo alla ripresa economica dell’Italia”. Alverà ha poi aggiunto una considerazione sull’idrogeno, che sarà uno dei driver nei prossimi anni, anche grazie alla spinta del PNRR: “Stiamo sviluppando le iniziative nell’idrogeno, dalla certificazione della rete di trasporto al lancio di nuovi progetti, ma anche nell’efficienza energetica, nel biometano e nella mobilità sostenibile per supportare la transizione ecologica in atto e il raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei”.
ACEA
Positiva anche la performance della utility romana, che chiude il primo trimestre con ricavi pari a 930 milioni di euro (+12%), ebitda a 312milioni (+13%), ebit pari a 156 milioni (+12%). L’utile netto di gruppo risulta di 83 milioni di euro (+18%). L’indebitamento finanziario netto sale leggermente a 3,634 miliardi di euro (3,528 miliardi al 31 dicembre 2020), che però risente dell’aumento degli investimenti, che nel periodo sono stati pari a 230,5 milioni, in crescita rispetto ai 190 milioni di dell’anno precedente (+21,3%).
“La solidità economica e finanziaria del gruppo, confermata dagli ottimi risultati conseguiti nel primo trimestre – ha commentato Giuseppe Gola, amministratore delegato di Acea – consente alla società di guardare con grande fiducia al futuro. In linea con lo spirito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’attività e gli investimenti si stanno focalizzando sui business regolati, sul sostegno alla transizione energetica, sull’economia circolare e sulla mobilità elettrica, con un approccio industriale ai servizi pubblici essenziali per contribuire a colmare il gap infrastrutturale del Paese, sostenere lo sviluppo tecnologico e garantire servizi di crescente qualità”.