Terna segna un altro trimestre positivo, con numeri in crescita e risultati solidi. I primi nove mesi del 2024 vedono ricavi in aumento del 17,8%, un margine operativo lordo che sfiora il +22% e un utile netto in crescita del 26,6%. Anche gli investimenti sono aumentati significativamente: nel terzo trimestre sono stati pari a 656,8 milioni di euro, portando il totale dei primi nove mesi a circa 1,7 miliardi di euro, con un incremento del 18,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. A fronte di questi risultati, il Cda ha approvato un acconto sul dividendo per il 2024 e rivisto al rialzo la guidance per l’intero anno. Nonostante ciò, il titolo registra una flessione di oltre l’1%a Piazza Affari.
“La significativa accelerazione degli investimenti nei primi nove mesi dell’anno, che hanno registrato il valore più alto nella storia di Terna per questo periodo, favorirà il processo di transizione energetica in atto e renderà la rete elettrica ancora più efficiente per trasmettere una quantità crescente di energia prodotta dalle fonti rinnovabili – ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna – i risultati positivi di tutti i principali indicatori economici confermano la capacità dell’azienda di proseguire un deciso percorso di crescita, che ci ha permesso di migliorare la guidance per l’anno 2024 e di confermare gli obiettivi del Piano Industriale 2024-2028”.
Trimestre in crescita per Terna: boom di ricavi e profitti
Nei primi nove mesi del 2024, Terna ha registrato ricavi pari a 2.647,4 milioni di euro, con un aumento del 17,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo incremento è stato trainato soprattutto dalla crescita delle Attività Regolate, grazie all’aggiornamento del WACC (Weighted Average Cost of Capital) e all’ampliamento della base asset regolata (RAB). Anche le Attività Non Regolate hanno avuto un buon impulso, grazie al contributo dei ricavi del Gruppo Tamini (nel settore Equipment) e del Gruppo LT (nell’ambito Energy Services). Nel solo terzo trimestre, i ricavi sono aumentati del 17,2%, arrivando a 893 milioni di euro.
L’ebitda ha toccato i 1.892,2 milioni di euro, con una crescita del 21,6% rispetto ai 1.556,2 milioni dello stesso periodo del 2023; nel terzo trimestre è aumentato del 18,2%, raggiungendo i 635 milioni. L’ebit ha totalizzato 1.256,8 milioni di euro, con un incremento del 28,3% rispetto ai 979,7 milioni dei primi nove mesi del 2023. A fine periodo, l’utile netto di gruppo ha raggiunto 812,6 milioni di euro, in aumento del 26,6% rispetto all’anno scorso, con un incremento del 16,3% solo nel terzo trimestre.
Sul versante degli oneri finanziari netti, questi hanno totalizzato 104,9 milioni di euro, segnando un aumento di 23,7 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2023. Questo incremento è legato in particolare a nuovi finanziamenti e all’aumento dei tassi d’interesse, solo parzialmente compensato da maggiori rendimenti su liquidità e investimenti finanziari e da oneri capitalizzati.
Il risultato ante imposte è stato di 1.151,9 milioni di euro, con un aumento del 28,2% rispetto all’anno precedente. Le imposte sono state pari a 338,7 milioni, in crescita del 29,5% rispetto al 2023, portando il tax rate al 29,4%.
Le imposte del periodo sono pari a 338,7 milioni, in aumento di 77,1 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+29,5%), principalmente per effetto del maggior risultato ante imposte. Il tax rate si attesta pertanto al 29,4%, in leggero aumento rispetto al dato dei primi nove mesi del 2023 (29,1%).
Al 30 settembre 2024, la situazione patrimoniale consolidata di Terna evidenzia un patrimonio netto di gruppo pari a 7.484,3 milioni di euro, in crescita rispetto ai 6.324,4 milioni di fine 2023, mentre l’indebitamento finanziario netto è sceso a 10.017,7 milioni, anche grazie all’emissione di un’obbligazione ibrida di 850 milioni di euro contabilizzata come equity.
Terna premia gli azionisti e alza gli obiettivi 2024
Considerando la solida situazione economico-finanziaria e le buone prospettive per il 2024, il Cda ha deliberato un acconto sul dividendo per l’esercizio 2024, pari a 11,92 centesimi di euro per azione, in aumento del 4% rispetto all’anno precedente e in linea con la Dividend Policy del Piano Industriale 2024-2028. Il pagamento dell’acconto è previsto per il 20 novembre 2024, previo stacco in data 18 novembre 2024 della cedola n. 41.
Terna ha rivisto al rialzo le sue previsioni, stimando ricavi a 3,61 miliardi di euro e un ebitda di 2,5 miliardi di euro. Previsto in miglioramento anche l’utile netto che porterà a un utile per azione (Eps) di 52 centesimi di euro nel 2024. Questi miglioramenti derivano, tra l’altro, dal maggiore contributo dei premi output based relativi agli incentivi Msd, che scadranno a fine anno, indipendentemente dai livelli tariffari generali. Tale schema regolatorio ha permesso, tra l’altro, di ridurre drasticamente i costi di dispacciamento di Terna e gli oneri in capo ai clienti finali. Con specifico riferimento al Piano Investimenti, si conferma il target 2024 pari a circa 2,6 miliardi di euro.
Investimenti record
Il gestore della rete elettrica nazionale ha investito nei primi nove mesi del 2024 ben 1,7 miliardi di euro, in crescita del 18,5% rispetto all’anno precedente, spingendo avanti progetti chiave per la rete elettrica italiana. Tra i principali spiccano il Tyrrhenian Link, che collegherà Campania, Sicilia e Sardegna, e l’Adriatic Link, che unirà Abruzzo e Marche. Procedono anche i lavori per il Sa.Co.I.3 (collegamento tra Toscana, Corsica e Sardegna) e per migliorare la rete in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.
Nello stesso periodo, Terna ha destinato oltre 163 milioni all’installazione di apparecchiature fondamentali, come reattori, compensatori sincroni e resistori stabilizzanti. Inoltre, ha completato significative attività di rinnovo: al 30 settembre, sono stati sostituiti 649 km di linee aeree e 10 macchinari di stazione, tra trasformatori e reattori, per un investimento totale di 336,7 milioni di euro.
Terna: accordo con Acea per acquisizione rete elettrica in Alta Tensione di Areti
Acea e Terna hanno firmato un accordo per la cessione della rete elettrica in Alta Tensione (AT) di Areti, una società controllata al 100% dalla multiutility romana. L’accordo riguarda 73 elettrodotti AT, per un totale di circa 481 km di rete, comprese le linee aeree e in cavo, e una rete di fibra ottica collegata a queste linee, oltre a 3 cabine primarie.
I dettagli dell’accordo
L’operazione rientra nel piano di razionalizzazione della rete in Alta Tensione in Italia, con incentivi di Arera per favorire la cessione a Terna (Delibera 616/2023). Il valore delle reti cedute è di circa 203 milioni di euro entro fine 2024, mentre il pagamento totale è di 247 milioni di euro, di cui 224 milioni pagati da Terna e 23 milioni come premio riconosciuto da Arera. L’ebitda stimato per il 2024 è di circa 23 milioni di euro.
L’accordo si completerà entro la prima metà del 2025, previa approvazione di autorità competenti, tra cui l’approvazione da parte di autorità come la presidenza del Consiglio dei ministri (ai sensi della disciplina Golden Power), l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e l’adozione di un decreto ministeriale per includere gli asset nella rete nazionale di trasmissione elettrica, nonché all’esito delle ulteriori negoziazioni e alla sottoscrizione degli accordi definitivi.
I commenti
Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea, ha dichiarato: “L’operazione rientra nel piano di valorizzazione del nostro portafoglio di asset e contribuirà a finanziare gli investimenti nella rete elettrica di Roma, migliorandone la resilienza e la qualità del servizio”. Giuseppina Di Foggia, ad di Terna, ha aggiunto: “L’accordo migliorerà l’efficienza della rete, in particolare a Roma, potenziando la continuità e la sicurezza del servizio, in linea con gli obiettivi del nostro Piano Industriale 2024-2028”.
Aggiornato alle ore 17:40 di mercoledì 6 novembre 2024