Terna e Snam al test dei conti rivelano un buono stato di salute. Se l’ad di Snam Stefano Venier si è detto “soddisfatto” dei “solidi risultati” raggiunti nei primi sei mesi del 2023, nonostante il “contesto incerto”, l’ebitda di Terna – firmata Giuseppina di Foggia – per la prima volta nella sua storia ha superato il miliardo di euro nel primo semestre e ha segnato anche un altro primato per il periodo: gli investimenti sulla rete hanno raggiunto quota a 830,5 milioni, in rialzo del 25,7%.
Dopo la pubblicazione dei conti, a Piazza Affari, il titolo Terna guadagna l’0,92% a 7,86 euro per azione. Più tonico, il titolo Snam che guadagna l’1,33% a 4,94 euro per azione.
I risultati del primo semestre 2023 di Terna
Terna ha archiviato i primi sei mesi del 2023 con ricavi pari a 1.485,3 milioni di euro, in aumento di 154,5 milioni di euro (+11,6%) rispetto ai primi sei mesi del 2022. Tale risultato, spiega una nota del gestore elettrico nazionale, è dovuto prevalentemente alla crescita dei ricavi delle Attività Regolate, grazie all’incremento della base asset regolata (RAB) e agli effetti dei meccanismi incentivanti output based, oltre al contributo delle Attività Non Regolate che riflettono principalmente l’incremento dei ricavi in ambito industrial del Gruppo Brugg Cables e del Gruppo Tamini e, in ambito Energy Solutions, del Gruppo LT.
L’ebitda, protagonista di questa trimestrale, si attesta a 1.019,2 milioni di euro, in crescita di 72,3 milioni di euro (+7,6%) rispetto ai 946,9 milioni di euro del primo semestre 2022. In crescita anche l’utile netto che si attesta a 411,4 milioni di euro rispetto ai 398,1 milioni del primo semestre 2022 (+3,3%).
Infine, l’indebitamento finanziario netto si attesta a 9.458,4 milioni di euro, rispetto agli 8.576,3 milioni di euro di fine 2022, a supporto della crescita degli investimenti del periodo.
“I risultati approvati oggi dal Consiglio di amministrazione confermano il ruolo centrale di Terna per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di indipendenza energetica del nostro Paese. Gli oltre 830 milioni di euro investiti nel semestre rappresentano un record per il periodo, a conferma della capacità di Terna di conseguire gli obiettivi economico-finanziari. Siamo determinati a realizzare gli investimenti nella rete, nei tempi previsti dal piano, per favorire l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema elettrico”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna.
I risultati del primo semestre 2023 di Snam
I ricavi totali si sono attestati a 1.889 milioni di euro, in aumento di 294 milioni di euro (+18,4%) rispetto al primo semestre 2022. A fare da traino, la crescita dei ricavi regolati collegati alla realizzazione degli investimenti e agli incentivi “output-based” e per il significativo contributo del business dell’efficienza energetica (245 milioni di euro; +88,8%), specie in ambito residenziale.
L’ebitda adjusted è cresciuto del 5,7%, pari a 1.221 milioni di euro, per effetto dell’aumento dei ricavi regolati e al contributo dei business legati alla transizione energetica.
In flessione l’utile netto adjusted di 25 milioni di euro (-3,9%), pari a 621 milioni di euro. Il gruppo energetico attribuisce questo calo a diversi fattori: l’incremento degli ammortamenti dovuto all’entrata in esercizio degli investimenti, l’aumento degli oneri finanziari legato all’incremento dei tassi di interesse e la minore contribuzione delle partecipazioni estere. Mentre l’utile operativo adjusted del primo semestre 2023 è stato pari a 766 milioni di euro, in aumento di 38 milioni di euro (+5,2%) rispetto al corrispondente valore del primo semestre 2022.
L’indebitamento finanziario netto si assesta a 14.609 milioni di euro (+2.686 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022), in aumento principalmente per l’attesa evoluzione del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento, per gli investimenti finanziari e per il pagamento del dividendo. Nell’intero semestre le attività operative di Snam hanno assorbito cassa per 719 milioni di euro, mentre gli investimenti totali sono stati pari a 734 milioni di euro (955 milioni di euro nel primo semestre 2022, incluso l’acquisto della Fsru Golar Tundra), di cui 714 milioni di euro di investimenti tecnici (+4,7%). Degli investimenti totali, il 56% è allineato ai Sustainable Development Goals e il 37% alla Tassonomia Europea. A questi investimenti, si aggiungono 409 milioni di euro relativi all’acquisizione del 49,9% di SeaCorridor.
Snam ha confermato la guidance 2023 e ha affermato che il sistema di stoccaggio di gas naturale in Italia è pieno all’87%, il che permette al nostro Paese di guardare al prossimo inverno con maggiore fiducia rispetto allo scorso anno. “A inizio luglio è stata messa in esercizio la nave Fsru Golar Tundra a Piombino e la capacità degli stoccaggi risulta ad oggi pari a circa l’87%. Inoltre, abbiamo raggiunto importanti progressi nella realizzazione dei progetti per la sicurezza e la transizione energetica del nostro piano strategico e nella riduzione delle emissioni di gas metano con un -32% rispetto allo stesso periodo del 2022 – ha commentato Venier -. Questo ci consente di confermare i target finanziari a fine anno e guardare con maggior serenità al prossimo inverno rimanendo focalizzati sugli obiettivi di medio-lungo termine.”