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Terna, Piano 2024: oltre 7 miliardi per la transizione energetica

Imagoeconomica

Terna alza la posta sugli investimenti e accentua gli sforzi sulla rete per cogliere appieno la sfida della transizione energetica. Il Piano Strategico 2020-24 porta a 7,3 miliardi (+20%) gli investimenti per la rete elettrica italiana “per favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili in un sistema sempre più articolato e complesso” spiega il comunicato diffuso dal gruppo. Di questa cifra, 4 miliardi saranno investiti per lo sviluppo della rete. I progetti più importanti si confermano il Tyrrhenian Link – tra Campania, Sicilia e Sardegna – e il SA.CO.I.3, ovvero il rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana. Altri due miliardi andranno a migliorare l’efficienza e la qualità del servizio con un forte sforzo sulla digitalizzazione mentre 1 miliardo andrà alla sicurezza e alla difesa per accrescere la stabilità della rete nei punti più critici del backbone nazionale.

Uno sforzo notevole che alza l’asticella di oltre 1 miliardo dai 6,2 miliardi del precedente Piano. La strategia portata avanti dall’Ad Luigi Ferraris nel precedente mandato e che lui stesso ha confermato per il prossimo parlando in video conferenza con gli analisti, mantiene e rafforza lo sviluppo della rete di trasmissione nazionale in chiave di sostenibilità, spingendo ancora sulle interconnessioni con l’estero per fare dell’Italia – forte di una posizione geografica al centro del Mediterraneo – un hub energetico europeo. Una strategia che si sposa con il Green New Deal della presidente Ue Ursula von der Leyen.

Lo scenario globale è quella della decarbonizzazione da un lato – “Tutti i Paesi europei si stato muovendo in questa direzione” ha detto Ferraris in conference call e Terna è in linea con gli altri Tso europei – e di un aumento del vettore elettrico sui consumi energetici complessivi. Le previsioni di Terna al 2040 indicano un aumento del 60% della domanda elettrica e una crescita dal 18 al 24% della componente elettrica sui consumi globali di energia. Se poi aggiungiamo che il peso delle rinnovabili è previsto salire dal 35 al 55% e che il 60% di questa energia sarà concentrata nel Sud Italia e nelle isole, si comprende come Terna – ha spiegato Ferraris agli analisti – abbia la necessità di prepararsi per gestire questa trasformazione epocale. Un peso non secondario lo avrà infine anche la necessità di fronteggiare il crescente rischio di eventi climatici avversi.

Luigi Ferraris si prepara alla riconferma per il secondo mandato, in ticket con la presidente Catia Bastioli, promettendo ricavi a 2,9 miliardi e Ebitda a 2,17 miliardi  a fine piano e una crescita media annua (Cagr) rispettivamente del 5 e del 4 per cento. Ciò consentirà di portare l’utile per azione a 48 centesimi nel 2024 e di spingere, nelle intenzioni del management, il valore degli asset regolati – il core business di Terna – ad una crescita del 5% a fine periodo.

Sono i numeri del Bilancio 2019 – approvati dal Cda insieme alla nuova strategia per il quinquennio – a consentire il salto in avanti. L’anno si chiude con un utile netto consolidato a quota 757,3 milioni in aumento del 7,2% e con un dividendo che sfiora i 25 centesimi (24,95 di cui 8,42 già anticipati, il resto arriverà a giugno). Confermati i dati sui ricavi (2,3 miliardi +4,5%) e Ebitda 1,74 miliardi (+5,5%). Gli investimenti hanno registrato un balzo del 15,9% a 1,3 miliardi, l’indebitamento finanziario ha così superato gli 8,2 miliardi (contro 7,9 al 31 dicembre 2018).

Il nuovo Piano Strategico rafforza anche la politica dei dividendi con una crescita media dell’8% tra il 2020 e il 2022 rispetto ai 29,5 centesimi del 2019 e un pay out del 75% per il 2023 e 2024 con dividendo minimo garantito su base del 2022.

 Numeri che fanno esprimere a Luigi Ferraris la soddisfazione per “i risultati conseguiti nel 2019 a chiusura di un triennio caratterizzato da una trasformazione epocale del settore energetico in Italia, in Europa e nel mondo” .

“In questo contesto – ha proseguito – Terna sta realizzando una profonda trasformazione, ponendosi al centro della transizione energetica in atto. Con il Piano Strategico 2020-2024 proseguirà il nostro sforzo per lo sviluppo della rete elettrica nazionale. Un impegno da 7,3 miliardi di euro che rappresenta un record di investimenti in linea con il Green New Deal e con la strategia nazionale per la decarbonizzazione e che si concretizza in ricadute importanti per lo sviluppo del territorio e nella generazione di ulteriore valore per i nostri azionisti”.

Ultimo aggiornamento alle 16:43 di martedì 10 marzo 2020.

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