Terna ha dato il via libera al Piano Strategico 2019-23, che prevede investimenti per 6,2 miliardi di euro da destinare alla rete elettrica italiana. Si tratta dell’impegno economico di Terna più alto di sempre, con un incremento di quasi il 20% rispetto ai 5,3 miliardi di euro del precedente piano strategico. Il focus prioritario, spiega Terna, è sullo sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale e delle interconnessioni con l’estero, attività di rinnovo degli asset e miglioramento della qualità del servizio ed efficienza. Gli obiettivi sono la sostenibilità, la decarbonizzazione, l’innovazione e il dialogo con i territori.
IL PIANO D’INVESTIMENTI
Nel dettaglio, fra il 2019 e il 2023 Terna investirà complessivamente 6,8 miliardi, di cui 6,2 miliardi di euro sulla rete elettrica nazionale, “un importo che rappresenta per la società il valore più alto di sempre come impegno economico per lo sviluppo del Paese”. Il valore degli asset regolati (Rab) arriverà a 18,5 miliardi di euro nel 2023, con un Cagr nell`arco di Piano superiore al 4% rispetto ai 15,7 miliardi di euro previsti per il 2019. A fine 2018 la Rab è pari a 15,2 miliardi di euro.
Con riferimento ai 6,8 miliardi di euro di investimenti complessivi previsti nei prossimi 5 anni, per il 2019 sono programmati circa 1,2 miliardi di euro. Tra le principali infrastrutture elettriche in corso di realizzazione figurano le interconnessioni con il Montenegro e la Francia, le cui entrate in esercizio sono previste rispettivamente nel 2019 e nel 2020, e l’avvio dei lavori del nuovo progetto Sacoi3 (il rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana).
Per quanto riguarda i 6,2 miliardi previsti per l’Italia, oltre tre miliardi di euro sono relativi agli investimenti di sviluppo della rete elettrica nazionale con interventi per rafforzare le connessioni tra le zone di mercato, razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese e incrementare le interconnessioni.
Altri due miliardi di euro sono dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza, principalmente per il miglioramento della qualità del servizio e per la digitalizzazione della rete elettrica. Circa un miliardo di euro sarà destinato al Piano di Difesa per la realizzazione e l’installazione di dispositivi per accrescere la sicurezza e la stabilità della rete.
I TARGET FINANZIARI DEL PIANO
Sul versante dei target, Terna stima ricavi in crescita a circa 2,7 miliardi di euro ed Ebitda a circa 2 miliardi di euro nel 2023, con una crescita media annua di oltre il 4% per entrambi gli indicatori a partire dal 2018.
In miglioramento anche l’utile netto che porterà ad un utile per azione (Eps) di circa 42 centesimi di euro nel 2023, pari a una crescita media annua nell’arco di piano superiore al 3%. Anche per effetto dell’ottimizzazione dell’efficienza finanziaria, nel Piano Strategico 2019-2023 il costo del debito netto è atteso mediamente all’1,6%.
Dal 2019 al 2021 Terna prevede un tasso di crescita annuo composto del dividendo per azione pari al 7%, rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2018 (pari a 23,32 centesimi). Per gli anni 2022 e 2023 Terna prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito e pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2021.
“Con questi risultati verrà garantito un Cash Flow Operativo che contribuirà alla flessibilità necessaria per realizzare gli investimenti previsti, sostenendo al contempo un’attrattiva politica dei dividendi”, spiega il gruppo, precisando che il rapporto Debito Netto/Rab rimarrà al di sotto del 60% nel quinquennio.
I RISULTATI DEL 2018
Per quanto riguarda i conti dell’ultimo esercizio, Terna chiude il 2018 con un utile netto di 706,6 milioni di euro (+2,7%). Il dividendo proposto è 23,32 centesimi di euro per azione (di cui 7,87 centesimi di euro già pagati quale acconto e 15,45 centesimi di euro quale saldo a giugno 2019). Gli investimenti sono stati pari a 1.091,1 milioni di euro (+5,5%).
I ricavi del 2018, pari a 2.197 milioni di euro, hanno registrato un incremento di 34,2 milioni di euro (+1,6%) su anno, grazie soprattutto all’aumento dei ricavi tariffari del Regolato domestico, al contributo del Non regolato domestico, in particolare grazie alla crescita del fatturato del Gruppo Tamini, e ai risultati conseguiti dalla realizzazione dei progetti in Brasile.
L’Ebitda del gruppo ha raggiunto i 1.650,6 milioni di euro, in crescita di 46,7 milioni di euro (+2,9%) rispetto ai 1.603,9 milioni di euro del 2017, principalmente per il miglior risultato del Regolato domestico.
L’Ebit, a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 554,1 milioni di euro, si è attestato a 1.096,5 milioni di euro, rispetto a 1.077,4 milioni di euro del 2017 (+1,8%).
IL COMMENTO DELL’AD FERRARIS
“Sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti nel 2018: sono dati in crescita e sono stati raggiunti tutti gli obiettivi economico-finanziari prefissati – ha commentato l’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris – Questi risultati costituiscono la base del nostro Piano Strategico 2019-2023, che si presenta con una robusta generazione di cassa a sostegno di una forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del paese”.
Ferraris ha sottolineato che “oltre 6 miliardi di euro per la rete elettrica italiana rappresentano l’impegno economico di Terna più alto di sempre, accompagnano il sistema elettrico verso la completa decarbonizzazione e favoriscono la piena integrazione in rete di energia da fonti rinnovabili. La prevista crescita degli investimenti, unitamente alla valorizzazione delle nostre competenze, sia in Italia che all’estero, sono alla base di risultati operativi in aumento che ci consentiranno di generare valore per i nostri azionisti”.
LA REAZIONE DEI MERCATI
Dopo la presentazione del Piano e del bilancio 2018, a mezz’ora dall’apertura il titolo in Borsa di Terna guadagna l’1%, a 5,582 euro, mentre il Ftse Mib viaggia a +0,2%.