Terna e la Guardia Costiera hanno siglato un accordo per potenziare la prevenzione dei danneggiamenti dei cavi sottomarini della società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale. La nuova convenzione è stata firmata lunedì a Roma dall’ammiraglio Antonio Basile, vicecomandante generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, e dall’amministratore delegato e direttore generale di Terna, Luigi Ferraris.
Le parti, si legge in una nota, “si impegnano a incrementare l’efficacia dell’attività di sorveglianza degli specchi acquei dove sono presenti i circa 1.500 chilometri di cavi sottomarini di Terna. L’obiettivo è quello di definire un piano di collaborazione strutturale per effettuare accertamenti che consentano, in caso di danneggiamento dei cavi elettrici sottomarini, di risalire ai presunti responsabili dell’azione dannosa”.
La convenzione “consentirà di perfezionare il sistema di protezione dei cavi sottomarini da fattori di rischio quali, ad esempio, la pesca a strascico e l’ancoraggio in aree interdette”, prosegue la nota.
Ecco le aree di attività oggetto dell’intesa:
• la verifica congiunta dell’aggiornamento delle ordinanze che vietano l’ancoraggio e la pesca a strascico nelle aree dove sono presenti i cavi sottomarini di Terna;
• il potenziamento del monitoraggio delle unità navali in transito negli specchi d’acqua oggetto di interdizione;
• l’attività di supporto a Terna, da parte delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, nell’effettuare l’analisi del rischio delle aree critiche anche tramite accesso allo storico dei tracciati AIS (Automatic Identification System);
• gli interventi da parte del Corpo delle Capitanerie di Porto–Guardia Costiera qualora si manifesti una situazione di criticità evidente.