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Terna, consumi elettrici in calo a marzo (-1,4%). Crescono le rinnovabili al 41,8% della domanda

Pixabay

Calano i consumi di energia elettrica in Italia a marzo. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nel mese di febbraio la domanda di elettricità in Italia è stata pari a 25,7 miliardi di kWh, in calo dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2023. Bene le rinnovabili, che hanno coperto il 41,8% della domanda elettrica (era il 33% a marzo 2023). In aumento la fonte idrica, fotovoltaica e geotermica. In diminuzione la fonte eolica. Crolla ancora quella a carbone.

Tuttavia, il dato della domanda elettrica – destagionalizzato e corretto dagli effetti congiunti di calendario e temperatura – fa ribaltare il segno della variazione (+1,1%). Tale inversione è stata determinata dall’“effetto Pasqua” e di due giorni lavorativi in meno (21 invece di 23). Inoltre, la temperatura media mensile è stata superiore di 0,6°C rispetto a marzo 2023.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di marzo 2024 è risultata negativa al Nord e al Centro (rispettivamente -2,2% e -1,1%) e stabile al Sud e Isole (+0,3%).

Nei primi tre mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (invariato il valore rettificato).

In flessione anche il comparto industriale

L’indice Imcei (Indice mensile dei consumi elettrici industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore”, ha fatto registrare un calo del 5,2% rispetto a marzo 2023, che si riduce a -2,3% osservando il dato destagionalizzato e corretto per l’effetto calendario. In particolare, positivo solo il comparto del cemento, calce e gesso.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura risulta in leggera crescita rispetto a febbraio 2024 (+0,7%). Sostanzialmente stabile l’indice Imcei (-0,3%).

L’indice Imser (Indice mensile dei servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, Unareti, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di gennaio, una variazione positiva del 5,2% rispetto a gennaio 2023.

In aumento il saldo dell’energia scambiata con l’estero

Tornando al bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 79,6% dalla produzione nazionale e per la quota restante (20,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 5,2 TWh, il 23% in più rispetto a marzo 2023. In particolare, il saldo import-export, è il risultato dell’effetto combinato di un aumento dell’import (+22%) e di un export pressoché stazionario (-0,5%). Nel dettaglio, nel primo trimestre del 2024 si registra il record delle importazioni, che hanno coperto il 22% del fabbisogno nazionale (pari a 17 TWh), per effetto dei differenziali medi di prezzo rispetto alle principali Borse europee.

Rinnovabili, idrico al top per produzione

La produzione nazionale netta è risultata pari a 20,7 miliardi di kWh, di cui il 41,8% è stato coperto dalle fonti rinnovabili. In aumento la fonte idrica (+140,4%), fotovoltaica (+1,4%) e geotermica (+4,1%). In diminuzione la fonte eolica (-5,7%) e la fonte termica (come conseguenza della crescita di rinnovabili e import dall’estero: -24% rispetto a marzo 2023). Giù ancora la produzione a carbone: -87,1% in confronto allo stesso periodo del 2023.

Nei primi tre mesi del 2024 prosegue la crescita delle rinnovabili registrata nel 2023, pari a 1.844 MW (di cui 1.721 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 633 MW (+52%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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