Terna gioca la carta strategica dell’Energy of things (EoT) e lancia con la svizzera SwissGrid e la tedesco-olandese TenneT una nuova piattaforma: Equigy. Il disegno strategico è quello di utilizzare l’innovazione tecnologica per migliorare il bilanciamento del sistema e mettere in collegamento milioni di piccoli consumatori che – con i loro dispositivi elettrici di uso quotidiano come i climatizzatori o le piastre a induzione o con le auto elettriche e gli impianti fotovoltaici – chiedono ma anche possono conferire elettricità in rete. E’ un passo ulteriore nel percorso verso la transizione energetica e l’uso sempre più massiccio delle fonti rinnovabili che apportano preziosa energia verde ma anche mettono il sistema sotto stress quando si riducono i quantitativi prodotti per effetto del maltempo o, all’opposto, si creano colli di bottiglia nel flusso di energia da Sud a Nord, per esempio.
La nuova piattaforma Equigy vuole appunto creare una “piazza” dove tutti i protagonisti di questa energia distribuita siano interconnessi tra loro – spiega il comunicato con il quale Terna ha annunciato la firma della joint venture tra i tre operatori di rete europei – “contribuendo attivamente al bilanciamento e all’efficienza della rete nazionale”. Case intelligenti, contatori intelligenti, colonnine intelligenti sono gli strumenti – tutti legati all’Internet of things (Iot) – che faciliteranno l’aggregazione. Le risorse sono già state inserite nel Piano industriale 2021-25 che destina 900 milioni alla digitalizzazione e all’innovazione tecnologica.
L’idea inoltre è di incentivare i proprietari dei dispositivi a collegarsi alla piattaforma anche per ottenere un guadagno rappresentato dal valore riconosciuto alla fornitura di servizi di rete. “Ad esempio – prefigura la stessa Terna – il valore per questo servizio potrebbe essere dello stesso ordine di grandezza del costo di ricarica dell’auto elettrica, rendendo quindi ancor più attraente la mobilità sostenibile”.
La joint venture nasce da tre partner ma l’obiettivo di Equigy, dopo una prima fase pilota,”è quello di creare un network di utenti ancor più esteso a livello internazionale, realizzando una piattaforma blockchain che coinvolga, attraverso gli altri stakeholders della filiera quali aggregatori, consumatori e costruttori, tutte le nuove risorse distribuite per abilitarle alla partecipazione al mercato elettrico e fornire servizi. Veicoli elettrici, stabilimenti produttivi, mini-impianti residenziali e industriali, scaldacqua elettrici, sistemi di accumulo abbinati al fotovoltaico grazie a questa piattaforma potranno contribuire alla sicurezza di un sistema elettrico che nei prossimi anni, con la crescita e la diffusione di quantitativi sempre maggiori di fonti rinnovabili, sarà sempre più articolato e complesso”.
Fonte: Terna
Altro dettaglio tutt’altro che trascurabile è la dichiarata terzietà dei tre partner che garantiscono il loro ruolo neutrale nell’iniziativa nella quale contano di coinvolgere aggregatori e altri gestori di rete “allo scopo di trovare soluzioni efficienti e condivise. In ogni caso, il sistema non è esclusivo e sarà facoltà dell’aggregatore decidere se avvalersi o meno dei servizi della piattaforma”.
La nuova iniziativa punta anche a rafforzare la rete aumentando le risorse che possono servire il bilanciamento: Terna stima che nel 2030 – anno previsto per gli obiettivi europei di decarbonizzazione e da Piano nazionale energia e clima – “saranno connesse in rete milioni di queste risorse, come auto elettriche o pompe di calore: insieme potranno fornire una potenza complessiva superiore ai 5 GW in alcuni periodi dell’anno, un dato paragonabile all’intero fabbisogno attuale di riserva necessario al sistema elettrico”.