Terna ha collocato mercoledì il suo primo bond ibrido. Si tratta di un’obbligazione perpetua, subordinata, non convertibile e green, destinata a investitori istituzionali. In tutto, il valore emesso ammonta a un miliardo di euro, a fronte di una domanda che ha superato i quattro miliardi.
I dettagli dell’emissione
Nel dettaglio, spiega in una nota la società che gestisce la rete elettrica italiana, il bond non sarà richiamabile per sei anni e avrà un prezzo pari a 99,586%, con uno spread di 212,1 punti base rispetto al tasso di midswap. La cedola annua sarà del 2,375% fino alla prima data di reset, prevista per il 9 febbraio 2028, ed avrà un tasso effettivo pari al 2,45%.
L’andamento della cedola
A partire proprio dal 9 febbraio 2028, nel caso non sia avvenuto il rimborso anticipato, il bond ibrido pagherà interessi annui pari al tasso Euro Mid Swap a cinque anni di riferimento più un margine iniziale di 212,1 punti base, aumentato di altri 25 pb dal 9 febbraio 2033 e di ulteriori 75 dal 9 febbraio 2048.
I rating ottenuti dal bond
Per quanto riguarda i rating, il titolo ha ricevuto una valutazione “BBB-” da Standard and Poor’s, “Ba1” da Moody’s e “BBB” da parte di Scope. Tenuto conto della subordinazione delle obbligazioni ibride e della possibilità di differire il pagamento degli interessi, l’equity content per le agenzie di rating è pari al 50%.
Gli obiettivi del collocamento
I proventi netti dell’emissione saranno utilizzati per finanziare gli “eligible green projects” della società – spiega ancora l’azienda – da individuare in base al Green Bond Framework di Terna.
La quotazione e il pool di banche
Per il bond ibrido sarà presentata richiesta di ammissione alla quotazione alla Borsa del Lussemburgo.
L’emissione obbligazionaria green ibrida di Terna è stata collocata da un sindacato di banche composto da BNP Paribas, Banca Akros, BofA Securities, Citi, Credit Suisse, IMI-Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Santander, Société Générale, SMBC Nikko, UniCredit.