Positivi i conti di Terna, la società elettrica italiana nota a livello internazionale. L’assembla degli azionisti, presieduta da Luigi Roth, ha dato oggi il via libera al bilancio 2011 che si chiude con un utile netto di 440 milioni. L’amministratore delegato Flavio Cattaneo inoltre ha approvato un dividendo di 21 centesimi con un saldo di 13 centesimi in pagamento il 21 giugno e stacco della cedola il 18. L’acconto di 8 centesimi è stato distribuito a novembre 2011.
Per Cattaneo Terna non ha bisogno di finanziarsi fino al 2015. “Non abbiamo necessità di rifinanziarci prima del 2015.“, ha spiegato l’ad, “con le ultime emissioni abbiamo una disponibilità finanziaria netta di 2,5 miliardi. Un eventuale successivo downgrade non incide sulle emissioni già fatte ma su un eventuale futura sottoscrizione. Ma come detto non abbiamo necessità fino al 2015. Siamo una delle poche società con un rating superiore a quello dell’Italia”.
Ma è il titolo della società a dare maggiori soddisfazioni. Dalla quotazione a fine 2011 l’azione Terna “si è apprezzata del 53,2% a fronte di una perdita del 45,9% da parte dell’indice delle blue chips italiane”. Cattaneo inoltre ha spiegato che nel “primo trimestre del 2012 il titolo ha registrato un rialzo del 16%, nonostante l’impatto della Robin Hood tax e la difficile congiuntura nazionale e internazionale”. Oggi il titolo Terna ha chiuso a Piazza Affari a rialzo dell’1,48% a 2,746 euro ad azione.
Terna ha inoltre reso noti i conti del primo trimestre. “Il 2012 è partito bene e l’impegno di tutta la squadra di Terna mi convince che avremo ancora un anno di crescita”, ha dichiarato l’amministratore delegato. I ricavi sono aumentati 12,2% a 46,9 milioni di euro. A giovare sul giro d’affari è stato prevalentemente il maggiore corrispettivo per il trasporto di energia nella Rete di Trasmissione Nazionale (+32,8 milioni) e per le attività di dispacciamento (+14 milioni). I costi operativi sono aumentati del 2% a 91,8 milioni. Forte il balzo dell’Ebitda che si è attestato a 339,8 milioni di euro: a rialzo del 15,3% rispetto allo stesso periodo del 2011.
Cresce l’utile ante imposte a 207,6 milioni di euro (+19%) mentre l’utile netto è calato a 114,2 milioni, 59 milioni di euro in meno rispetto ai 173,2 milioni dei primi tre mesi del 2011, che includevano l’apporto straordinario relativo alla cessione della partecipazione di Rete Rinnovabile S.r.l. per 59,2 milioni di euro. A pesare sul risultato in parte anche l’aumento degli oneri finanziari inerenti all’indebitamento a lungo termine (31 milioni di euro): l’indebitamento finanziario netto si attesta a 5,27 miliardi di euro, in crescita di 150 milioni rispetto al 31 dicembre 2011, essenzialmente per investimenti e riduzione dei debiti commerciali rispetto a fine esercizio 2011.