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Terna, a gennaio consumi elettrici in aumento

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Il mese di gennaio 2025 ha visto un incremento nella domanda di energia elettrica in Italia, con il fabbisogno che ha raggiunto i 26,9 miliardi di kWh, segnando un +1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e un +3,7% rispetto a gennaio 2023. Questo dato, reso noto da Terna nel suo rapporto mensile, si inserisce in un contesto di variazioni congiunturali relativamente stabili: nonostante il mese abbia avuto un giorno lavorativo in meno rispetto a gennaio 2024 (21 contro 22 giorni), le temperature medie mensili sono rimaste pressoché invariate rispetto allo scorso anno, sebbene superiori alla media degli ultimi dieci anni di circa 1,4 gradi centigradi. Una volta corretta per gli effetti di calendario e temperatura, la variazione destagionalizzata risulta in aumento dell’1,5%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di gennaio è stata ovunque positiva: +0,9% al Nord, +0,8% al Centro e +1,3% al Sud e Isole.

Produzione nazionale e importazioni di energia elettrica

Nel mese di gennaio 2025, la domanda di energia elettrica in Italia è stata soddisfatta principalmente dalla produzione nazionale, che ha coperto l’82,3% del fabbisogno complessivo. Il restante 17,7% è stato soddisfatto tramite l’importazione di energia dall’estero, con un saldo estero mensile pari a 4,8 TWh, in calo del 14,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (5,6 TWh). Questo decremento è il risultato di un aumento delle esportazioni (+37,3%) e di una contrazione delle importazioni (-12,4%), riflettendo un cambiamento nelle dinamiche del commercio energetico internazionale.

Composizione della produzione e capacità di accumulo

La produzione nazionale netta di energia elettrica in gennaio ha raggiunto i 22,2 miliardi di kWh, con un contributo delle fonti rinnovabili pari al 31,9% della domanda totale, rispetto al 33,8% registrato nello stesso mese dell’anno precedente. La produzione termoelettrica ha visto un incremento significativo del 11,5%, mentre tutte le altre fonti rinnovabili hanno subito flessioni, principalmente a causa di un apporto naturale inferiore. In particolare, la produzione eolica ha registrato una diminuzione del 8,7%, idrica del 5,1%, geotermica dell’1,1% e fotovoltaico dello 0,5%. Inoltre, il mese di gennaio ha visto un incremento della capacità rinnovabile in esercizio di 421 MW, portando a un totale di 13.307 MWh di capacità di accumulo, equivalente a 5.727 MW di potenza nominale, distribuiti su circa 748.000 sistemi di accumulo in Italia.

Andamento dei consumi elettrici

L’indice IMCEI, elaborato da Terna, che monitora i consumi industriali delle imprese ‘energivore’, ha registrato una diminuzione del 2,4% rispetto a gennaio 2024. Tra i settori in crescita, si segnalano la meccanica e gli alimentari, mentre alcuni comparti hanno visto una flessione, tra cui metalli non ferrosi, mezzi di trasporto, chimica, cemento, calce e gesso, ceramiche e vetrarie e cartaria.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario e temperatura, risulta praticamente stazionario rispetto a dicembre 2024 con un leggero incremento del +0,2%.

L’indice IMSER (Indice Mensile dei Servizi), pubblicato da Terna sulla base dei dati mensili forniti dai principali gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval), ha registrato a novembre 2024 una variazione leggermente positiva del +0,9% rispetto a novembre 2023. Per il periodo gennaio-novembre 2024, si osserva una crescita rispetto allo stesso periodo del 2023, con un incremento del +3,4%.

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Categories: Economia e Imprese