Clima esterno e interno: le variazioni climatiche sono una costante nella vita delle persone e il loro peso economico e ambientale cresce in maniera esponenziale. In casa, tuttavia, con alcuni accorgimenti si possono evitare sorprese. Unire comfort e risparmio non è semplice, ma si può provare. In questi giorni, ed entro il 1° dicembre a seconda delle zone climatiche, si accendono i termosifoni. Funzioneranno per molti mesi, nonostante il riscaldamento in Italia sia responsabile di oltre il 60% delle polveri sottili. Nelle città italiane l’età media degli impianti è molto antiquata e questo è un elemento da tenere in considerazione.
Per contenere gli squilibri economici e ambientali, l’Enea mette sull’avviso le famiglie sul corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento. Lo fa con una decina di consigli che partono dall’utilizzo dell’acqua, necessaria a produrre calore. “Con variazioni della temperatura esterna anche di dieci gradi su base giornaliera, bisogna evitare di mandare acqua sempre alla stessa temperatura ai termosifoni” risponde Nicolandrea Calabrese, responsabile Laboratorio Enea di Efficienza energetica. “La soluzione ideale è quella di abbinare una termoregolazione climatica alla caldaia o alla pompa di calore per il riscaldamento”. Usare un termoregolatore, spendendo di tasca propria, vuol dire mantenere la temperatura dell’ambiente desiderata limitando i consumi. In pratica, minore è la temperatura esterna, più alta sarà la temperatura di mandata ai termosifoni o al pavimento radiante. Così si combatte lo spreco? Si. Perché per ogni grado aggiuntivo richiesto si spende il 2,5% di energia in più.
Gli effetti sull’ambiente
I consigli di Enea sono pubblici e oltre l’acqua riguardano l’uso di contatori intelligenti, le abitudini di consumo, la manutenzione degli impianti, l’apertura-chiusura delle finestre. La manutenzione dell’impianto è contemplata da una legge che prevede anche multe da 500 euro. Ma bisogna fare attenzione anche alle ore di accensione dei termosifoni. Infatti, una volta accertata in quale delle 6 zone climatiche si trova la propria abitazione, ciascuno può verificare il numero di ore massime di accensione. Bastano 19°C dentro casa per garantire il comfort necessario – è il consiglio di Enea – in quanto per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile. Sono operazioni domestiche alla portata di tutti. Che considerazioni fare?
La questione dei termosifoni è parte di un problema generale che affligge la maggior parte delle città italiane. Le emissioni fanno male e in passato ci sono stati sindaci che hanno cercato di controllare le ore di funzionamento dei riscaldamenti soprattutto nei condomini. L’intervento di Enea si riferisce alla cura e alla sensibilità dei singoli cittadini o degli amministratori ed ha certamente il suo valore. Il fatto è che con i termosifoni accesi per lunghi mesi, le case degli italiani sicuramente non diventeranno green. Si faranno dei risparmi, l’Ente pubblico si è fatto carico di dare istruzioni valide, ma il tema di come neutralizzare gli effetti di un patrimonio edilizio vecchio sull’ambiente, resta come un peso sospeso sulla testa della politica. Basta ricordare al governo che il 70% delle abitazioni ha la peggiore prestazione energetica d’Europa. Bisognerà pur fare qualcosa.