Quello appena trascorso non è stato un week-end facile per i rapporti tra Cina e Vietnam. Colpa di una motovedetta cinese accusata da Hanoi di avere volontariamente tranciato i cavi che una nave vietnamita per le esplorazioni di gas stava posando sul fondo marino. Che non si sia trattato di un banale incidente, ma di una specie di avvertimento lo pensano in molti. Soprattutto perché le dispute territoriali intorno all’Arcipelago delle Spratly Islands sono sempre più frequenti mano a mano che i paesi affacciati sul Mare della Cina meridionale si spingono alla ricerca di nuovi giacimenti di gas e petrolio. La questione ha però implicazioni ben più vaste dei rapporti tra Pechino e Hanoi. Recentemente Taiwan ha accresciuto il numero di militari impegnati a vigilare sul braccio di mare conteso e le Filippine hanno avanzato una protesta formale in sede Onu contro la crescente assertività cinese intorno alle proprie coste.