16 agosto 2001: questa la data di nascita di uno degli astri nascenti del tennis italiano e mondiale, parliamo di Jannik Sinner, il prodigio di San Candido in provincia di Bolzano, è atteso da un 2020 che lo potrebbe consacrare fra i migliori al mondo. Il ragazzo del resto è già detentore di tre Challenger e due ITF; il suo obiettivo è soltanto migliorare. Dotato di importanti dote fisiche, vanta un’altezza di 188 centimetri per quasi 80 chili. Attualmente si trova al 78esimo posto del ranking, se pensiamo che solo a fine 2018 era in posizione 551, possiamo evincere che il suo 2019 è stato fenomenale.
Addetti ai lavori e tecnici ne parlano molto bene e puntano senza dubbio alcuno sull’affermazione del tennista italiano fra i primi 30 già dal 2020.
Jannik Sinner è un predestinato?
La programmazione che attende Sinner sarà impegnativa ed entusiasmante, tanto è vero che il giocatore è quotatissimo anche dalle scommesse sul tennis online che ogni settimana aggiornano il valore dei singoli tennisti e posizionano l’altoatesino sempre più in alto fra gli “outsider” di tornei prestigiosi quali Australian Open e Montpellier per citarne solo alcuni. Nel 2019 Jannik Sinner ha portato a casa ben 62 vittorie, di 11 nei circuiti maggiori, aggiudicandosi cinque titoli e le finals della Next GEN ATP: tutto lascia presagire che il 2020 sia l’anno di Sinner il predestinato.
Se si pensa al suo passato però, vediamo che non è nato affatto con la racchetta tra le mani, come potrebbero far pensare la sua giovane età e le sue capacità. Jannik era infatti appassionato di slalom gigante che praticava nella località di Sesto Pusteria dove i genitori gestivano un rifugio. La scelta definitiva fra tennis e sci è avvenuta solo cinque anni fa, quando il ragazzo preferì la proprietà ludica del tennis nel 2014, trasferendosi al centro di formazione Piatti Tennis Center, gestito da Riccardo Piatti e Andrea Volpini a Bordighera.
Gli appuntamenti 2020 per Sinner
Come preannunciato sarà un anno ricco di sfide, e si spera di soddisfazioni, per il giovane Sinner, che compirà 19 anni il prossimo agosto. Del resto Jannik e il suo allenatore Piatti hanno posto come obiettivo “giocare tanto” già dall’anno scorso e il tecnico di Como aveva affermato di non essere interessato alla classifica quanto alla crescita professionale e umana del ragazzo, riconoscendo questi elementi come fondamentali da affiancare al suo talento cristallino.
Emblematica in tal senso, la telefonata che Piatti effettuò a Sinner in occasione della vittoria del giovane tennista del suo secondo Challenger, contro Alex Bolt: in tale occasione Piatti si complimentò con il ragazzo, ma al contempo lo “bacchettò” dicendogli che avrebbe dovuto vincere in due set. Laddove sono i dettagli a fare la differenza subentrano maestri come Piatti, che ha allenato, fra gli altri, anche Maria Sharapova e potrà conferire al giovane atleta altoatesino quell’esperienza e la gestione della gara che potrebbero davvero consacrare Sinner fra i più grandi di sempre. L’inizio è ottimo e si sa, chi ben comincia è a metà dell’opera.