Sono piaciuti al mercato i conti a settembre di Tenaris, ma soprattutto la sua politica di buybak e la proposta del management della distribuzione di un acconto del dividendo 2024 (relativo all’esercizio 2023) di 0,2 dollari per azione. E il titolo in tarda mattinata vede un vistoso rialzo vicino al 10%.
L’utile netto per la verità si è attestato sotto le stime, ma Ebitda e ricavi sono migliori, e soprattutto è stato letto positivamente l’avvio di un programma di buyback fino a 1,2 miliardi da eseguire entro un anno, con l’intenzione di annullare le azioni ordinarie riacquistate (al prezzo di chiusura del titolo a Milano il primo novembre rappresenta 75,4 milioni di azioni, ovvero il 6,4% del flottante). Il titolo a Piazza Affari, partito in rialzo di circa 5 punti, ha poi accelerato fino a +9,6% a 16,66 euro, livello che non si vedeva da inizio marzo scorso.
Ebitda e ricavi terzo trimestre sopra il consensus
Nel dettaglio, la società ha chiuso il periodo a settembre con un utile netto di 547 milioni di dollari (-10% su base annuale e -52% rispetto ai tre mesi precedenti), sotto i 686 milioni attesi dal consensus. Invece i ricavi si sono attestati a 3,238 miliardi (+9%), sopra i 3,21 miliardi previsti dal consensus. L’utile operativo è risultato di 868 milioni (+8% su anno e -32% su trimestre) e l’Ebitda a 1,004 miliardi (+6% su anno e -29% su trimestre), sopra il consensus di 938 milioni, con un margine del 31%, sopra il 29% atteso dagli analisti (31,8% l’anno scorso e 34,6% nel secondo trimestre).
“L’Ebitda del terzo trimestre è stato superiore alle previsioni, nonostante il calo dei volumi, cosa che implica una resilienza maggiore delle attese”, spiegano gli analisti di Jefferies, sottolineando che “l buyback da eseguire entro un anno e l’acconto sul dividendo da 0,20 dollari per azione favoriscono la reazione positiva del mercato”.
I risultati sono “leggermente sopra attese a livello di P&L (profit&loss, ndr), molto forte la generazione di cassa. Confermata l’attesa contrazione dei margini nel prossimo trimestre”, sottolineano gli analisti di Intermonte. Gli esperti di Equita parlano di un buyback “sopra le attese del mercato”, ma è fondamentale valutare la prevista diminuzione dell’Ebitda nel prossimo trimestre e l’andamento nei trimestri successivi alla luce del calo dei prezzi Octg (oil country tubular goods) negli Stati Uniti degli ultimi mesi”.
Siglato un maxipremio di redditività fino a 8.000 euro
TenarisDalmine ha anche appena siglato maxi premio di redditività per i suoi 2.200 lavoratori, con la prima tranche di quest’anno che potrà arrivare a 8.000 euro.
Nel dettaglio, la prima tranche di quest’anno, legata ai risultati del primo semestre, varia da un importo minimo di 5.442 euro ad un massimo di 7.946, e viene erogata al 70% del suo valore, per essere poi completata al momento del pagamento della 2° tranche, quando l’ammontare complessivo totale è calcolato sui risultati ufficiali dell’intero anno, spiega la società che fa capo alla famiglia Rocca.
Il premio di redditività aziendale viene erogato in Tenaris dal 1998 e distribuisce una quota della ricchezza generata, in proporzione al risultato economico dell’azienda. Il premio, per sua natura variabile, è corrisposto a tutti i dipendenti ed è distribuito in base al livello di inquadramento a cui il dipendente appartiene ed è un elemento di un sistema premiale complessivo più ampio.
Benzi: il maxipremio del 2022 era a 7.000 euro medio a dipendente
“Un tempo chi veniva a lavorare in acciaieria si aspettava un lavoro ben retribuito e non poneva il tema dei turni del sabato, della domenica, dei notturni. Oggi non è più così”, racconta Paolo Benzi, senior director risorse umane della società che ha stabilimenti a Dalmine, Sabbio Bergamasco, Costa Volpino, Arcore e Piombino. E quindi “per poter portare le nuove generazioni in azienda abbiamo costruito un’offerta che integra molte componenti”. Da un lato emerge la valorizzazione del welfare a 360°. Dall’altro, una politica retributiva che valorizza il merito e il risultato con i bonus personali e con gli incentivi economici collettivi, grazie a un maxi premio di risultato che lo scorso anno ha raggiunto in media 7.000 euro a lavoratore in Italia. Quest’anno l’andamento del primo semestre ha fatto superare il valore complessivo dell’anno scorso.
La conversione dei premi in beni e servizi a piacimento
“Le nostre persone hanno la possibilità di convertire i premi variabili ricevuti durante l’anno in beni e servizi, fino al tetto di 3.000 euro previsto dalla normativa – spiega Benzi -. Possono utilizzarli per la pensione integrativa, le spese scolastiche, lo svago, i viaggi, la palestra, il carrello della spesa, attraverso una piattaforma integrata dove sono presenti tutti i nostri servizi. Con un duplice vantaggio, perché i 3.000 euro di welfare si trasformano in un importo netto e l’azienda aggiunge un ulteriore 10% per chi decide di convertirli”. La punta dell’iceberg del welfare di Tenaris è l’Health care project, svolto in collaborazione con Humanitas, con cui il gruppo ha sviluppato un protocollo sanitario su scala globale che coinvolge 25mila persone, dagli impiegati agli operatori. L’investimento sul welfare di Tenaris in Italia arriva a oltre 19 milioni di euro.