In scia ai conti del secondo trimestre, decolla il titolo in Borsa di Tenaris, che a metà mattina guadagna il 3,5%, a 13,58, mettendo a segno per distacco il miglior rialzo sul Ftse Mib. Negli stessi minuti, il principale indice di Piazza Affari viaggia in positivo dello 0,7%.
La trimestrale di Tenaris
A innescare l’ondata di acquisti sono stati, come detto, i risultati superiori alle attese registrati dalla trimestrale. Fra aprile e giugno, il gruppo petrolifero ha realizzato un utile netto di 634 milioni di dollari (0,54 dollari per azione e 1,08 dollari per Ads), più del doppio (+118%) rispetto ai 290 milioni (0,25 dollari per azione e 0,50 dollari per Ads) registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. La variazione è positiva invece del 27% rispetto ai tre mesi precedenti. L’utile attribuibile agli azionisti è salito del 117% a 637 milioni. Quanto ai ricavi, si sono impennati dell’83%, a 2,8 miliardi di dollari.
A spingere i conti hanno contribuito in modo decisivo tre fattori: l’ulteriore aumento dei prezzi in Nord America, la ripresa dei volumi in Medio Oriente e l’incremento delle vendite in Sud America.
Gli analisti di Equita attendevano un utile netto di 495 milioni con ricavi per 2,697 miliardi, mentre quelli di Banca Akros stimavano profitti per 590 milioni con vendite per 2,655 miliardi.
L’utile operativo è più che quadruplicato a 663 milioni e l’Ebitda ha accelerato del 167%, a 806 milioni (compresa una serie di voci una tantum che si compensano tra loro), contro un consensus di 718 milioni, e con un margine Ebitda del 28,8% (19,7% lo stesso periodo del 2021 e 26,5% nel primo trimestre).
Il free cash flow è tornato positivo per 353 milioni e la posizione di cassa netta, dopo il pagamento di dividendi per 331 milioni, è salita a 635 milioni di dollari al 30 giugno.
Nel primo semestre l’utile netto è salito del 191% a 1,137 miliardi di dollari, 0,97 dollari per azione e 1,93 dollari per Ads, da 400 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso, con ricavi per 5,168 miliardi (+91%) ed Ebitda di 1,433 miliardi (+188%).
Nel secondo semestre attesi ricavi attesi ancora in crescita
Quanto alle prospettive per il secondo semestre, Tenaris prevede un’ulteriore crescita delle vendite e margini stabili, con prezzi più alti che compenseranno gli aumenti dei costi, mentre il free cash flow resterà positivo. La crescita delle vendite sarà però più limitata nel terzo trimestre, a causa di fattori stagionali e minori consegne per i progetti in pipeline.
“Sebbene la crescita economica globale rallenti e le banche centrali aumentino i tassi di interesse per contenere le pressioni inflazionistiche – si legge nella nota di Tenaris – i prezzi del petrolio e del gas rimangono elevati e i prezzi del gas e dell’energia elettrica in Europa hanno raggiunto livelli senza precedenti. La guerra in Ucraina prosegue e l’impatto di ulteriori sanzioni sulle esportazioni di petrolio russo, così come la riduzione dei flussi di gas russo verso l’Europa, hanno aumentato l’incertezza del mercato”.
Inoltre, “le scorte rimangono a livelli bassi” e la risposta dell’offerta rimane “limitata”, cosa che riflette i bassi livelli di investimento degli ultimi anni e “l’incertezza sulla domanda di lungo termine nella transizione energetica”. Tenaris segnala poi che l’attività di trivellazione continua ad aumentare in tutto il mondo, soprattutto in Nord America e in Medio Oriente, mentre quella di perforazione offshore è in aumento con sviluppi in acque profonde in Brasile, Guyana e nell’Africa sub-sahariana. La pipeline di progetti procede in Medio Oriente e in Sud America.
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