Proviamo a illuderci che funzioni. Ma attrezziamoci fin d’ora per l’ennesima batosta. Potremmo scoprire che è tutt’altro che finito il tormento delle telefonate sgradite, moleste, aggressive, perfino predatorie dei tanti call center che sbandierano le meraviglie degli investimenti da non perdere, o dei nuovi meravigliosi contratti per le telecomunicazioni e l’energia.
Potrebbe rivelarsi un’illusione l’estensione anche ai cellulari a partire da mercoledì scorso 27 luglio 2022 del Registro delle opposizioni. Va detto che il “nuovo” Registro ha messo a segno una partenza apparentemente confortante: facile accedere, facile registrarsi. Meglio di ciò che era accaduto negli scorsi anni con il varo del Registro per la telefonia fissa. Ma il prevedibile esito? Per i telefoni fissi è stato problematico: l’orda delle telefonate abusive e non volute si è un po’ ridimensionato ma non si è certo arrestato. Ancor peggio potrebbe andare con la grande promessa di dire stop al massacro quotidiano che ciascuno di noi ha subito e subisce sui cellulari, che poi sono diventati nella stragrande maggioranza dei casi il nostro unico telefono.
I call center dovranno consultare prima l’elenco per non incorrere in sanzioni
Cosa rischia di non funzionare? Cosa potrebbe aprire consistenti varchi nella regola che impone ai manovratori dei call center di consultare prima l’elenco e poi nel caso far squillare il nostro cellulare per non incorrere nelle pesantissime sanzioni previste, teoricamente in grado di mettere al tappeto qualunque operatore che non rispetti le regole? Le falle, su cui possono giocare gli operatori disonesti ben poco disposti a rinunciare al cospicuo business che ruota intorno alle telefonate abusive, sono almeno due. E si muovono sulla stessa direttrice: quella dell’occultamento della provenienza della telefonata che riceviamo.
Prima falla: l’allocazione del call center all’estero o in forma reale (il call center è situato fisicamente all’estero) o in forma virtuale (attraverso la tecnologia delle telefonate Ip, ovvero su rete Internet, la telefonata generata in Italia è governata da un server Internet collocato all’estero da cui partono effettivamente le telefonate), il che rendere arduo se non impossibile individuare con precisione e poi perseguire il grande disturbatore. Una scelta, quella di collocare i call center all’estero magari affidandoli a società estere di terze parti, già diffusissima sull’onda delle gigantesche operazioni di outsourcing fatte dalle grandi società nelle strutture di marketing diretto per una ragione banale: i consistenti risparmi.
Tecnologia pro-abusi: caller id spoofing
Seconda falla: chi volesse continuare a violare le regole mantenendo il suo call center in Italia ha un’altra arma potente anche se non infallibile a sua disposizione: il caller id spoofing, che consente di mascherare le telefonate attribuendole fittiziamente ad un numero di provenienza che nulla c’entra con l’effettivo chiamante. Arma potente ma, come detto, non infallibile. E qui torniamo alle regole che dovrebbero tutelarci grazie all’estensione del registro delle opposizioni cellulari ma anche a provvedimenti di contorno che mancano ancora all’appello. La tecnica di impossessarsi fittiziamente di un numero intestato qualcun altro per mascherare la propria telefonata configura certamente un illecito, ma evidentemente non esiste un protocollo procedurale ben codificato e soprattutto puntualmente attuato per accertare e perseguire questi casi, nonostante le tecnologie dell’informatica e delle telecomunicazioni consentano, anche se l’operazione non è semplicissima, di risalire con precisione all’imbroglione che scippa i numeri a qualcun altro. Del resto non è semplice neanche identificare la provenienza dei “venditori di contratti” che azzardano addirittura il porta a porta.
Consigli su come fronteggiare i rischi
Il messaggio è chiaro e purtroppo un po’ inquietante: guai a fidarsi chi chiama, ma anche del numero che compare sul nostro telefonino. E guai, purtroppo, a fidarci in pieno delle mirabolanti promesse del nuovo registro delle opposizioni. A meno che le nostre istituzioni non completino quel corollario di strumenti di verifica, controlli, azioni e sanzioni capaci di renderlo davvero credibile.
Consigli per cavarsela? Primo: rispondere sempre in maniera netta a qualunque telefonata a sfondo commerciale informando innanzitutto l’interlocutore della nostra iscrizione registro delle opposizioni (se lo abbiamo fatto, naturalmente). Secondo: chiediamo un recapito preciso che ci consenta di ricontrattare chi ci chiama. Terzo: ribadire che qualunque proposta per essere vagliata eventualmente accettata deve esserci formulata per iscritto, come del resto previsto dalle norme e in nome delle cautele che comunque dobbiamo adottare quando pensiamo di cambiare fornitore. A questo proposito mai dare un indirizzo di posta elettronica (una moltiplicazione delle molestie è in agguato). Chiedere invece che la proposta ci venga semmai anticipata via WhattsApp al numero sul quale ci hanno chiamato, identificandosi con precisione. Il che ci consentirà tra l’altro, se siamo iscritti al registro delle opposizioni, di denunciare la telefonata abusiva attribuendola all’operatore corretto. A questo proposito dobbiamo tener presente che le grandi società di telecomunicazioni e di energia, a nome delle quali si presenta chi ci chiama, non è detto che abbiano una responsabilità diretta nella telefonata abusiva. A chiamarci è spesso un call center che opera secondo i meccanismi delle provvigioni e che spesso da fa venditore per vari operatori anche in concorrenza tra di loro.
View Comments (2)
Mi chiamano piu' di prima..........la solita buffonata all'italiana
Articolo totalmente inutile. Non esistono soluzioni perchè siamo in Italia e le leggi vengono continuamente aggirate da furfanti che potrebbero fare concorrenza agli stessi che ci governano.