Telefonare da un paese all’altro dell’Unione Europa costerà al massimo 19 centesimi (più Iva). Lo ha deciso il Parlamento Ue il 14 novembre approvando in via definitiva la direttiva che istituisce il nuovo Codice europeo per le comunicazioni elettroniche, appendice della normativa sul roaming entrata in vigore lo scorso anno.
Si tratta della conferma dell’accordo provvisorio raggiunto in giugno con il Consiglio, passata con 584 voti a favore, 42 voti contrari e 50 astensioni, e sull’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec) che ha ricevuto 590 voti in favore, 63 voti contrari e 23 astensioni.
Le nuove regole, che aggiornano quelle in vigore dal 2003, dovranno ricevere l’ok del Consiglio – il voto è fissato per dicembre – ed entreranno in vigore dal 15 maggio del 2019. Gli Stati Membri avranno due anni di tempo per adottare la legislazione nazionale di attuazione della direttiva. “Chiunque si sentirà libero di chiamare a casa in qualunque paese dell’Unione Europea si trovi”, ha annunciato Dita Charanzová, eurodeputata della Repubblica Ceca che ha collaborato alla stesura del testo.
CHIAMATE EUROPEE: ECCO I COSTI
Secondo quanto stabilito, le chiamate effettuate tra i Paesi dell’Unione Europea costeranno al massimo 19 centesimi al minuto. La cifra vale sia per le telefonate da telefono fisso che da quelle mobile. La direttiva fissa una soglia anche per gli sms, che dovranno costare al massimo 6 centesimi.
Attenzione però, perché a queste cifre dovrà essere applicata l’IVA. Per quanto ci riguarda dunque, ai 19 o ai 6 centesimi si dovrà aggiungere una maggiorazione del 22%: dunque pagheremo circa 23 centesimi per le chiamate e 7,3 per gli sms.
Molti si chiederanno: qual è la differenza rispetto a quanto stabilito nel 2017 per il roaming? Il roaming riguarda la possibilità di viaggiare in giro per l’Europa usufruendo del piano tariffario concordato con il nostro operatore. Con l’implementazione approvata ieri invece potremo ad esempio chiamare dall’Italia un numero belga, francese o tedesco usufruendo delle nuove regole. Da sottolineare però che sono già parecchi gli operatori che prevedono “sconti” e tariffe agevolate per chiamare all’estero sensibilmente inferiori ai 19 centesimi fissati dalla Ue.
LE ALTRE NOVITÀ: LA SPINTA AL 5G
La direttiva non contiene solo nuove regole per le chiamate infra-Ue, ma anche altre misure tra cui spicca anche il servizio di emergenza obbligatorio del 112 che consentirà di avvisare le persone tramite Sms nel caso in cui si verifichino appunto emergenze, come ad esempio un attacco terroristico.
Il testo stabilisce inoltre di aumentare gli investimenti volti a favorire l’arrivo della rete 5G nelle città europee entro il 2020. Previsti inoltre incentivi per gli investimenti in fibra per gli operatori wholesale only, facilitazioni per il co-investimento in reti; licenze d’uso ventennali per le frequenze.
Un’altra novità importante riguarda invece l’estensione alle grandi multinazionali tech, i cosiddetti over the top, delle regole in vigore per gli operatori telefonici. In poche parole queste società che offrono servizi che contemplano anche le chiamate -come Whatsapp, Messenger, Skype e via dicendo – dovranno informare meglio i clienti sulla qualità dei servizi offerti e prevedere l’erogazione di rimborsi in caso di disservizi.