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Telefonata Trump-Putin: Mosca ferma attacchi a centrali Ucraina per 30 giorni ma chiede stop armi a Kiev. Ecco cosa si sono detti

Telefonata Trump-Putin: il colloquio è durato quasi tre ore. Avvio immediato dei negoziati per il cessate il fuoco in Ucraina. Accordo su “pace duratura”: ecco cosa si sono detti. Dalla Russia la richiesta di bloccare l’invio di armi occidentali a Kiev. Al centro del confronto anche il ruolo dell’Iran (e del nucleare) in Medioriente. Si rafforza intanto il rublo russo

Telefonata Trump-Putin: Mosca ferma attacchi a centrali Ucraina per 30 giorni ma chiede stop armi a Kiev. Ecco cosa si sono detti

Avvio immediato dei negoziati dedicati al cessate il fuoco in Ucraina. È durata quasi tre ore la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin. La Casa Bianca afferma che è stato concordato che il conflitto “deve concludersi con una pace duratura“. Subito, dunque, una tregua di 30 giorni negli attacchi russi a centrali e infrastrutture di Kiev. Al via, inoltre, “negoziati tecnici sull’attuazione di un cessate il fuoco nel Mar Nero, di una tregua completa e di una pace permanente”. Il Cremlino annuncia per domani uno scambio di prigionieri. La Russia chiede lo stop all’invio di armi. “Sotto la guida di Putin e Trump il mondo è più sicuro”, dice l’inviato del presidente russo per la cooperazione Dmitriev. Kiev però non si fida: “La Russia accetti il cessate il fuoco senza condizioni”. Intanto, nella bozza della dichiarazione finale del vertice Ue si legge: “Pace solo con garanzie di sicurezze per sconfiggere future aggressioni a Kiev”.

Trump-Putin, ecco cosa si sono detti

Il presidente russo Putin ha chiesto al suo omologo statunitense Trump di “sospendere completamente” gli aiuti militari occidentali e la condivisione di informazioni di intelligence con l’Ucraina., Lo rende noto il Cremlino in una nota: “è stato sottolineato che la condizione fondamentale per impedire un’escalation del conflitto e lavorare alla sua risoluzione attraverso mezzi politici e diplomatici deve essere la cessazione completa dell’assistenza militare straniera e la fornitura di informazioni a Kiev“, ha affermato la presidenza russa in una dichiarazione dopo la telefonata tra i due leader.

Il Cremlino ha fatto sapere che Putin ha accettato una pausa reciproca di 30 giorni negli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, proposta da Trump durante una telefonata, e ne ha ordinato “immediatamente” l’attuazione. Putin “ha reagito positivamente” all’iniziativa del presidente degli Stati Uniti e “ha immediatamente impartito un ordine corrispondente all’esercito russo”, ha affermato la presidenza russa in una nota.

La Russia e l’Ucraina, inoltre, domani si scambieranno 175 prigionieri di guerra, secondo quanto annunciato da Putin durante la conversazione telefonica con Trump. “Putin ha detto che il 19 marzo le parti russa e ucraina si scambieranno i prigionieri – 175 persone per 175”, ha dichiarato il Cremlino in un comunicato.

La Casa Bianca ha poi aggiunto che nel loro colloquio telefonico di oggi i due presidenti hanno concordato sull’esigenza che il conflitto si concluda “con l’instaurazione di una pace duratura“. Le informazioni sulla conversazione sono state diffuse anche sui social network dalla press secretary della presidenza americana, Karoline Leavitt.

Trump-Putin: limitare il nucleare dell’Iran

Trump e Putin hanno discusso, secondo la nota della Casa Bianca, “più ampiamente del Medio Oriente come una regione con potenziale di cooperazione per prevenire futuri conflitti“. Trump e Putin, continua la dichiarazione da parte Usa, “hanno inoltre affrontato la necessità di fermare la proliferazione di armi strategiche e si impegneranno con altri attori affinché questa misura venga applicata il più ampiamente possibile. I due leader hanno condiviso la visione secondo cui l’Iran non dovrebbe mai trovarsi nella posizione di distruggere Israele“.

Trump-Putin, rafforzato il rublo russo

Intanto, il rublo russo si è rafforzato oltre 82 per dollaro, il suo massimo da maggio 2023, poiché i mercati si sono posizionati in vista della possibilità di un cessate-il-fuoco con l’Ucraina e dell’eventuale rimozione di alcune sanzioni statunitensi.

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