Telecom Italia ha chiuso il primo trimestre del 2016 con un utile di 433 milioni di euro, contro gli 82 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono ammontati a 4,44 miliardi, in flessione del 12,1% rispetto ai primi tre mesi del 2015; mentre la variazione in termine organici dei ricavi risulta del 5,6%.
Un miliardo e 600 milioni di “efficienze” entro il 2018: è quanto prevede il cda di Telecom Italia che nella riunione di venerdì sera ha esaminato l’aggiornamento del piano 2016-2018, “incentrato su una migliore allocazione degli investimenti e su un più incisivo recupero delle efficienze”. L’accelerazione della realizzazione delle infrastrutture ultra broadband sarà accompagnata “da un attento controllo dei costi – ha sottolineato l’ad Flavio Cattaneo – che consentirà di incrementare significativamente l’efficacia degli investimenti. L’obiettivo è arrivare a fine 2018 a 1,6 miliardi di efficienze rispetto ai 600 milioni di euro precedentemente previsti. Si tratterà di azioni mirate pari a circa 800 milioni sugli Opex e circa 800 milioni sui capex”.
Per quanto riguarda il Brasile, Cattaneo ha annunciato per i prossimi mesi “un rafforzamento dei piani di efficientamento finora previsti pur mantenendo un forte sviluppo sia nel 3G che nel 4G. Dobbiamo tenere conto delle profonde modifiche di contesto macroeconomico, politico e di mercato, intervenute negli ultimi mesi nel paese. E’ necessario un forte segnale di cambiamento, avviato con la nomina del nuovo Chief executive officer”. Le efficienze complessive pari a 1,6 miliardi di euro previste al 2018 saranno raggiunte sul fronte degli Opex, in particolare, aggiunge la nota, attraverso la riduzione della componente commerciale grazie all’ottimizzazione dei costi di acquisizione e advertising; dei costi industriali attraverso l’incremento della produttività e la semplificazione delle piattaforme di rete e IT; della spesa energetica, di supporto e di locazione attraverso l’ottimizzazione degli spazi e l’implementazione dell’approccio ‘zero base budget’; del costo del lavoro. Le efficienze sugli investimenti, invece, a fronte del mantenimento dei livelli di copertura ultra broadband e di qualità del servizio, saranno perseguite attraverso la semplificazione delle architetture di rete al fine di ottimizzare la spesa; una mirata allocazione della spesa sulla base del ritorno degli investimenti.
“Da oggi inizia una nuova fase per Telecom Italia, caratterizzata da efficienza e focalizzazione su obiettivi ancora più sfidanti, come da tempo auspicava il consiglio di amministrazione”. E’ quanto ha affermato il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, secondo il quale “Telecom si conferma il primo investitore in infrastrutture nel nostro Paese, con l’obiettivo di garantire una più tempestiva e capillare realizzazione di infrastrutture di rete in fibra ottica con tecnologia FttH/B nelle città e nelle aree più rilevanti, in risposta alla crescente domanda di banda ultralarga per la fruizione di servizi e contenuti innovativi di qualità e su misura. Confermiamo, dunque, la nostra leadership sul mercato italiano e i target di copertura al 2018: fibra all’84% circa della popolazione (oggi al 45%) e 4G al 98% (oggi al 92%)”.