I listini europei chiudono in rialzo, spinti nel pomeriggio dall’impennata dei prezzi del petrolio, dopo il dato settimanale sulle scorte Usa, in calo oltre le attese. Piazza Affari sale dello 0,47% e si porta a 23.759 punti base. Saipem è il miglior titolo di seduta, +4,18%, anche grazie al fatto che Eni è intenzionata a mantenere la sua quota del 30% nella società. Nonostante l’incertezza politica, viaggia forte l’obbligazionario italiano: il rendimento del Btp 10 anni scende a 1,72 e lo spread con il Bund precipita del 4,67% sotto i 120 punti base (118.50).
Regina d’Europa è Londra, +1,26%, che apprezza il ridimensionamento della sterlina e l’inflazione in frenata a marzo. Francoforte, +0,04%, consolida i guadagni di ieri, mentre arrotondano Parigi, +0,5% e Madrid, +0,54%.
Wall Street, dopo un’apertura positiva, mostra qualche segno d’incertezza a seguito del tonfo di alcuni titoli. In particolare Ibm, che va a picco con i conti peggiori delle attese. In lettera i semiconduttori, per le vendite su Lam Research dopo quelle che gli analisti hanno definito previsioni deludenti sulle consegne. Debole l’indice dei tecnologici. Si apprezza invece Morgan Stanley, che non delude grazie a un balzo dell’utile trimestrale.
I mercati restano piuttosto ottimisti, nonostante il monito del Fondo Monetario, secondo il quale l’indebitamento nel mondo ha raggiunto “i massimi storici”; gli investitori non possono dormire sugli allori dopo il sell-off osservato a inizio febbraio.
Poco mosso il cambio euro dollaro, a 1,237.
Nelle materie prime protagonista della seduta è il petrolio: il Brent vola a 72,94 dollari al barile (+1,9%), mentre il Wti attualmente è in rialzo del 2,21% a 67,98 dollari, in zona massimo da tre anni.
Il prezzo dell’oro nero s’infiamma con il dato sulle scorte americane nella settimana che si è conclusa il 13 aprile e in attesa della riunione di venerdì fra paesi Opec e non Opec per discutere dei tagli alla produzione.
Fra i primi cinque titoli migliori del Ftse Mib ben due sono legati al petrolio: Saipem e Tenaris, +1,85%. A proposito del primo l’ad di Eni, Claudio Descalzi, in occasione dell’Investor Day, ha detto che la società non ha alcuna intenzione di vendere la propria quota, circa il 30%, in Saipem, per la quale vede buone prospettive di ripresa legate appunto alla risalita delle quotazioni del petrolio sopra i 70 dollari al barile.
Nella moda brilla Ferragamo, +2,16%. Reuters scrive che il presidente Ferruccio Ferragamo, che ha le deleghe operative ad interim, ha scelto un percorso a tappe per la scelta del nuovo ad. Prosegue la sua marcia trionfale Moncler, +2,23%.
Nell’industria si apprezza Leonardo +1,79%. Titolo più scambiato della seduta è Fca, che guadagna lo 0,6%, nonostante il calo delle immatricolazioni a marzo.
Grintosa Tim, +1,38%, in mezzo al campo di battaglia. Venerdì ci sarà l’udienza al tribunale di Milano per i ricorsi d’urgenza presentati dal cda di Telecom e dall’azionista Vivendi contro la decisione del collegio sindacale della società di accogliere le richieste del fondo Usa Elliott per integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile. La decisione del giudice dovrebbe arrivare lunedì 23 aprile, proprio alla vigilia dell’assemblea.
Banche in ordine sparso, la peggiore è Bper -1,19%. In fondo al listino Campari, -2,19%; Pirelli -2,06%; Brembo -1,85%; Stm -1,63%.