Potrebbe essere Innocenzo Cipolletta, attuale presidente di Assonime e già Diettore generale di Confindustria, a salire alla presidenza di Telecom Italia (oggi Tim) se, come pare, Fulvio Conti farà un passo indietro dopo le polemiche dei mesi scorsi con Vivendi.
I giochi non sono ancora chiusi ma la giornata di oggi potrebbe segnare un primo chiarimento nella riunione straordinaria del consiglio d’amministrazione che, oltre ai conti dei primi nove mesi della compagnia telefonica e all’esame dello stato dell’arte sull’operazione Open Fiber, dovrebbe fare il punto sulla presidenza.
Se Conti si dimetterà, le regole di governance prevedono che settimana prossima si riunisca il comitato nomine e remunerazioni per portare la proposta del nuovo presidente al cda, a cui spetterà l’ultima parola.
Cipolletta, da sempre in buoni rapporti con l’ad di Tim Luigi Gubitosi, è una carta eccellente per la compagnia telefonica sia per la sua competenza e il suo equilibrio sia per l’affidabilità che può garantire agli azionisti e al mercato, come il suo lungo curriculum professionale racconta. La sua nomina sarebbe il segnale, che già si intravede da settimane, che tra i tre principali soci di Tim – Vivendi, Cdp e Elliott – è finalmente scoppiata la pace.