Il nuovo amministratore delegato di Telecom Italia, Flavio Cattaneo, debutta oggi alla guida dell’azienda, partecipando al primo cda dalla sua nomina. Si tratta di una riunione tecnica, in cui viene fatto il punto sui diversi dossier sul tavolo Telecom: dalla cessione delle torri Inwit (alla controllata Mediaset Ei Towers o al tandem Cellnex-F2i?) alla strategia per il Brasile (restare come voleva l’ex ad Patuano, o vendere, come pare voglia Bollorè?), dalla ricerca di una strategia sui contenuti al taglio dei costi.
In particolare su questo ultimo punto, la sforbiciata da 1 miliardo chiesta dai francesi di Vivendi, che detengono il 25% della tlc italiana (e che hanno appena chiuso l’acquisto di Mediaset Premium), non piace per niente ai sindacati che temono un numero esorbitante di esuberi, da 15 a 20 mila secondo le loro proiezioni. Esuberi che Vivendi ha subito smentito per bocca dell’Ad Arnaud de Puyfointaine ma il nuovo ad Cattaneo ha comunque convocato un incontro di benvenuto con le sigle sindacali il 28 aprile, nel corso del quale certamente sarà affrontata e definitivamente chiarita la questione. Il tutto è collegato con la vicenda dolente della banda ultralarga, sulla quale Telecom ha recentemente subito il “sorpasso” di Enel: perso questo treno, i sindacati temono difficoltà per un’azienda che ha 50mila dipendenti in Italia e nell’ultimo anno ha perso 2 miliardi di ricavi.
Cattaneo del resto conosce queste tematiche, sedendo ormai da due anni nel Cda. In attesa della riunione, nel pomeriggio, a fine mattinata il titolo Telecom Italia soffre a Piazza Affari, dove in una giornata fiacca (ma al momento positiva) per la Borsa, perde l’1,3% a 0,8875 euro per azione.