Apertura in picchiata, poi il recupero. Dopo la diffusione dei conti, oggi il titolo in Borsa di Telecom Italia ha avviato la seduta con un crollo di oltre tre punti percentuali, per poi risalire nei minuti successivi fino a -1% (contro il -0,4% del Ftse Mib). A un’ora dall’inizio degli scambi la risalita è completa: +1%.
Dal bilancio 2013 sono emersi numeri negativi, ma sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti. A incidere sull’andamento delle azioni a Piazza Affari è stata soprattutto la decisione del Cda di non distribuire quest’anno la cedola sulle ordinarie (0,02 euro lo scorso anno). A essere remunerati saranno solo gli azionisti risparmio, con un dividendo da 2,74 centesimi per azione.
L’obiettivo è di “rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale della società e di continuare a investire nelle reti”, ha spiegato l’amministratore delegato di Telecom, Marco Patuano, sottolineando che “la progressiva ripresa del mercato domestico permetterà di tornare a remunerare tutti i soci nel prossimo esercizio”.
Quanto ai conti, Telecom ha chiuso il 2013 con ricavi a quota 23,4 miliardi di euro, in calo del 9,1% rispetto al 2012 (-5,2% a livello organico), a fronte dei 23,462 miliardi attesi, mentre la perdita si è attestata a 674 milioni, scontando la svalutazione dell’avviamento per 2,2 miliardi effettuata nel primo semestre.
L’Ebitda è sceso del 9,4%, a 9,54 miliardi, in linea ai 9,537 miliardi attesi, mentre l’indebitamento finanziario è stato pari a 26,8 miliardi di euro, in diminuzione di 1,5 miliardi rispetto a fine 2012, dai 27,050 miliardi stimati dal consensus.
“I risultati dell’esercizio 2013, e in particolare i segnali incoraggianti che arrivano dall’ultimo trimestre, sia sul fronte della riduzione dell’indebitamento sia sul versante dell’andamento del mercato domestico, ci consentono di affrontare con fiducia il 2014”, ha concluso Patuano.
Telecom ha lanciato inoltre un’offerta di riacquisto per un ammontare di 500 milioni di titoli obbligazionari propri in euro a tasso fisso, con scadenze comprese tra maggio 2014 e marzo 2016.