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Telecom Italia: l’assemblea approva il cda targato Vivendi, rinvio per la presidenza

– Per una manciata di voti la lista di maggioranza di Vivendi prevale (49,3%) sui fondi – Il titolo brilla in Borsa (+ 4,66%) grazie a una trimestrale definita dagli analisti “molto solida” – Improbabile che Arnaud de Puyfontaine, nel corso del cda di venerdì 5 maggio, prenda subito il posto di Giuseppe Recchi alla presidenza di Telecom Italia – Cattaneo: “Torneremo alla crescita strutturale anche conquistando quote di mercato”

Telecom Italia: l’assemblea approva il cda targato Vivendi, rinvio per la presidenza

Una giornata importante quella di oggi per Telecom Italia, chiamata non solo ad approvare i conti del bilancio 2016, ma soprattutto ad eleggere per il nuovo consiglio di amministrazione della società guidata da Flavio Cattaneo. Il cda a sua volta dovrà decidere domani, 5 maggio, sulla conferma dell’ad, che sembra scontata, mentre rimane in bilico la nomina del presidente. Nel frattempo gli investitori di Piazza Affari premiano il titolo con una vera e propria pioggia di acquisti, portandolo a realizzare una delle migliori performance tra le blue chip, con un rialzo del 4,66% a 0,865 euro. Il merito però sembra essere tutto della trimestrale pubblicata nella tarda serata di ieri che ha favorevolmente colpito gli analisti.

L’assise si è aperta con l’Ad che annuncia chiaramente quali siano le intenzioni per il futuro: “In pochi mesi abbiamo tolto il segno meno alle nostre principali metriche. Ora c’è una grande possibilità di rilancio per tutto il gruppo. Torneremo alla crescita strutturale anche conquistando quote di mercato – ha continuato Cattaneo – anche attraverso nuovi servizi”, ha aggiunto. Dopo il gran lavoro fatto nel corso degli ultimi anni, sembra dunque giunto il momento di raccogliere i frutti.

Il manager ha più volte ribadito che il gruppo ha cambiato mentalità, proponendosi non più come una ex azienda di stato, ma come una azienda appena arrivata sul mercato, aggressiva e pronta a conquistare nuovi clienti.

Parole confermate anche dal vice-presidente di Telecom e ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine: “Penso che Tim oggi sia più forte che mai. Ci sono progressi da fare? Assolutamente. Non è stato fatto ancora tutto. Ma con orgoglio penso che il team e il gruppo siano più forti di 15 mesi fa”. 

Telecom Italia: vince Vivendi

Un testa a testa vinto da Vivendi sul filo di lana. L’assemblea dei soci ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione votando con il 49,372% dei presenti i nomi proposti dalla lista di maggioranza di Vivendi. Eletti dunque al primo tentativo tutti e dieci i candidati del socio francese. Alla lista di minoranza di Assogestioni è andato invece il 49,005% dei voti.

Del nuovo cda faranno dunque parte: il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, il cfo del gruppo transalpino Hervé Philippe, il capo del legale Frédéric Crépin, il presidente uscente Giuseppe Recchi, l’ad Flavio Cattaneo, gli indipendenti Felicité Herzog, Franco Bernabè, Marella Moretti, Camilla Antonini e Anna Jones, per la maggioranza. La minoranza sarà invece rappresentata da Lucia Calvosa, Francesca Cornelli, Dario Frigerio, Danilo Vivarelli e Ferruccio Borsani.

Il numero dei consiglieri è stato fissato a 15 (la proposta ha ricevuto il 97,6% dei voti favorevoli), mentre il loro mandato durerà tre anni. Domani si terrà la prima riunione del nuovo cda nell’ambito della quale verranno stabiliti gli incarichi all’interno del board. Vivendi nelle scorse settimane aveva notificato all’Antitrust europeo che, dopo l’assemblea odierna, se fosse stata votata la sua lista di maggioranza, avrebbe ottenuto il controllo de facto del gruppo italiano di tlc. 

Telecom Italia: il nuovo presidente 

Indipendentemente dall’odierna vittoria della lista Vivendi (primo socio di Telecom Italia con il 23,94%) contro i fondi, per la nomina a presidente del ceo del colosso francese si attenderà la risposta dell’Unione Europea alla notifica preventiva inoltrata a fine marzo. Il responso della Ue però sembra essere destinato a slittare alla fine del mese (la scadenza prevista era il 12 maggio). In virtù di quanto appena detto, il consiglio di amministrazione domani assegnerà comunque le deleghe operative, mentre la nomina di De Puyfontaine verrà probabilmente stabilita nei prossimi mesi. La prima riunione sarà presieduta dal consigliere più anziano, l’ex presidente Franco Bernabè.

Successivamente si dovrà decidere se nominare nuovamente Recchi per qualche mese (quest’ultimo dovrebbe poi rimettere le deleghe per consentire a De Puyfontaine di occupare la carica di presidente) o se trovare una soluzione differente fino a che la valutazione Ue non avrà fatto chiarezza sulla vicenda. La scelta spetterà comunque a Bolloré.

Telecom Italia: il bilancio 2016 e la trimestrale

L’Assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2016, chiuso con un utile netto di 1,8 miliardi di euro. Al voto era presente il 58,75% del capitale. Ma ad attrarre l’attenzione degli investitori sono soprattutto i conti del primo trimestre dell’anno in corso, archiviato con con ricavi consolidati pari a 4,8 miliardi di euro, in aumento dell’8,5% rispetto all’analogo periodo del 2016 e con un ebitda di gruppo di 2 miliardi di euro (+16,2%). L’indebitamento finanziario netto rettificato si è attestato a 25,2 miliardi, in riduzione di 1,9 miliardi rispetto a fine marzo 2016. Nota dolente è l’utile, dimezzato a 200 milioni di euro. Il dato però sarebbe risultato in crescita di 50 milioni rispetto allo stesso periodo del 2016, se fosse stato escluso dal calcolo un contenzioso fiscale da 115 milioni e altre voci straordinarie. Nel primo trimestre di Telecom Italia “il recupero di efficienza va oltre le attese, così come i risultati dei ricavi e delle performance economiche”, sottolinea Cattaneo, che esprime tutta la sua soddisfazione, parlando di “un solido primo trimestre, coerente con la trasformazione che abbiamo annunciato con il nuovo piano. In un anno abbiamo restituito alla crescita tutti i principali parametri, sia in Italia sia in Brasile, accelerando sull’ultrabroadband, rinnovando la strategia commerciale e gestendo con disciplina i costi”.

Parole che però non rispecchiano il pensiero dei lavoratori del gruppo che nel corso dell’assemblea hanno effettuato un un presidio all’ingresso dell’auditorium di Rozzano (sede dell’assemblea) per contestare il rinnovo del mandato dell’Ad e in particolare il bonus “per l’ottimo lavoro svolto tagliando diritti e salario ai lavoratori”.

Bonus cui Cattaneo ha però annunciato di voler rinunciare, dandolo in beneficienza: “I destinatari non sono stati ancora individuati, ma saranno famiglie di Tim in difficoltà che verranno identificate”.

“Abbiamo tutelato il lavoro, salvaguardando il perimetro occupazionale”, ha aggiunto il numero uno di Telecom Italia – “Nell’arco del piano strategico non sono previste operazioni collettive di riduzione del personale. È possibile una proroga degli accordi di solidarietà per 12 mesi”.

Per quanto riguarda il ritorno al dividendo, Cattaneo ha ribadito che Telecom Italia tornerà a prendere in considerazione la questione quando il rapporto tra debito e ebitda scenderà sotto 2,7 volte livello che il piano industriale fissa al 2018. “Noi penseremo alla cedola quando il rapporto debt ebitda sarà sotto 2,7, ovvero nel 2018 il cda deciderà”.

Telecom Italia: il nodo Vivendi

Al centro dell’attenzione anche Vivendi, primo azionista della società italiana con il 23,94% del capitale, dopo la decisione dell’AgCom di dichiarare incompatibile con la legislazione vigente le contemporanee posizioni del colosso francese in Mediaset e Telecom. Investitori e soci attendono di conoscere le future mosse dell’azienda guidata da Vincent Bolloré che, tramite il suo Ceo (nonché vice-presidente di Telecom) Arnaud de Puyfontane, presente all’assemblea, sembra voler rassicurare tutti: “Vivendi continuerà a sostenere la direzione (di Telecom Italia, ndr.), apportando la sua expertise e le sue risorse in modo da aumentare il fatturato, i risultati dell’operatore e sostenere la sua trasformazione”. “Questa è l’assemblea di Tim non di Vivendi – ha però puntualizzato il manager francese  – eludendo tutte le domande dei piccoli azionisti sulla decisione che prenderà il gruppo francese in merito alle proprie partecipazioni nelle due società italiane.

Rispondendo alla questione su eventuali operazioni straordinarie, Recchi ha aggiunto che “Non sono previste operazioni di fusione con Vivendi”. 

Inoltre, nonostante i dissidi esistenti tra Mediaset e la società francese, il numero uno di Telecom Italia, Flavio Cattaneo, ha assicurato ai soci che il gruppo sta rispettando il contatto siglato con Mediaset. “Telecom sta rispettando il contratto con Mediaset per Premium online. Sono in corso tavoli di lavoro per rivedere alcuni aspetti commerciali anche per far crescere i risultati”.

Telecom Italia: l’arrivo di Iliad

“L’insieme formato da Telecom Italia e Vivendi disporrà di una massa critica per cogliere le opportunità, ma anche per affrontare serenamente le sfide legate agli importanti cambiamenti del settore delle telecom e l’arrivo di un nuovo player”. Questo il commento di Arnaud de Puyfontaine all’assemblea dell’operatore di tlc, sul futuro arrivo in Italia della Iliad-Free di Xavier Niel, pronta a sbarcare nel nostro Paese tra 6-9 mesi.

“Non prendiamo sotto gamba nessuno”, ha aggiunto l’ad di Telecom Italia, Flavio Cattaneo. In riferimento concorrenza il manager ha anche detto che i “bandi Infratel e la presenza di Enel all’inizio sono state azioni giudicate ostili, ma le abbiamo trasformate da minacce in opportunità”.

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