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Telecom Italia: “La bruttezza immaginaria”, incontro culturale per giovani a Milano

La pressione sociale, oppure la presenza – un epidemia di immagini riprodotte ovunque – di modelli aspirazionali irraggiungibili e artefatti. Le cause sono tante. L’effetto, drammatico, è che sono sempre di più i giovani che percepiscono il proprio corpo come inadeguato per la ricerca del successo sentimentale e sociale e che pensano di essere troppo grassi oppure troppo magri, comunque troppo goffi. Troppo pieni di difetti.

Una falsa percezione di sè che lastrica la strada che conduce a un profondo disagio psicologico tanto che alcuni ragazzi possono attaccare il proprio corpo con pericolosi digiuni e scelte anoressiche o con condotte autolesive o che decidano di farlo scomparire dagli sguardi degli altri rifugiandosi nella realtà virtuale, fino al ritiro da scuola e dalla vita sociale.

Per questo motivo la Cooperativa Minotauro, grazie al contributo fondamentale di Fondazione Telecom Italia, Comune di Milano, Banca del Monte di Lombardia e alla generosità di un gruppo di sostenitori, ha indetto per il 9 e 10 maggio nel capoluogo lombardo l’evento “La Bruttezza Immaginaria” – Giovani che temono di essere brutti, incontro culturale cittadino aperto a ragazzi, genitori, insegnanti, psicologi e operatori dei servizi territoriali sul tema della paura di essere brutti che oggi affligge e colpisce sempre più adolescenti, in realtà di bell’aspetto.

L’evento si tiene presso i Frigoriferi Milanesi ed è stato organizzato sotto il coordinamento del prof. Gustavo Pietropolli Charmet, Direttore Scientifico del Consultorio Gratuito, che introdurrà e accompagnerà i lavori. Durante l’incontro verranno così indagate ed approfondite le conseguenze del sentimento di bruttezza: in particolare, gli psicoterapeuti e psicologi del Consultorio gratuito e dei Laboratori del Minotauro presenteranno l’esito delle migliaia di colloqui effettuati in questi anni con adolescenti, con madri e padri in difficoltà. Prendono parte ai lavori, tra gli altri, Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano, Mauro Grimoldi, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia e Marcella Logli, Segretario Generale di Fondazione Telecom Italia.

Un’iniziativa che ha coinvolto anche le scuole: sono perciò stati raccolti numerosi contributi sulla “Bruttezza immaginaria”: temi scritti in classe, poesie, fotografie, disegni, ricordi, riflessioni, considerazioni degli adulti, valutazioni di psicologi ed educatori.

Verrà inoltre presentata la ricerca “L’intervento clinico con i ragazzi ritirati”, elaborata dall’équipe del Consultorio e sostenuta da Fondazione Telecom Italia, sugli esiti degli interventi psicologici effettuati nei confronti di ragazzi ritirati ed “asserragliati” nella loro cameretta nonché catturati dalle relazioni virtuali offerte da Internet. La metà degli utenti in carico al Consultorio, infatti, manifesta problematiche relative all’area del ritiro sociale. Si tratta per lo più di ragazzi maschi, con un’età media di 16 anni, che spesso sviluppano una dipendenza dalle nuove tecnologie, soprattutto dai giochi on-line. In questi casi, tuttavia, l’uso massivo della realtà virtuale per gli adolescenti non costituisce l’origine dei problemi, ma spesso può rappresentare invece la soluzione che essi trovano per far fronte alla loro sofferenza. Dalla ricerca emerge infatti come questi ragazzi in Rete, liberati dal corpo reale da essi stessi considerato brutto e impresentabile, riescano a vivere, attraverso i loro Avatar, esperienze evolutive importanti.

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