La sedi Telecom Italia di Milano e Roma hanno subito questa mattina un’ispezione da parte dei funzionari della Consob e del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza. A quanto si apprende, l’iniziativa è partita dalla Commissione, che ha chiesto il supporto operativo delle Fiamme Gialle. Le indagini riguardano le delibere assunte dal Cda di Telecom lo scorso 7 novembre, tra cui la vendita degli asset in Argentina e il convertendo da 1,3 miliardi di euro.
Nel piano 2014-2016 messo a punto dall’amministratore delegato, Marco Patuano, si ipotizza un rafforzamento patrimoniale di quattro miliardi di euro. Sia il convertendo, sia la decisione di cedere la controllata argentina, sono misure fortemente criticate dai rappresentanti delle minoranze della compagnia, tra cui Asati e la Findim.
A innescare l’ispezione potrebbe essere stata proprio la richiesta alla Consob da parte di Asati, l’associazione che riunisce i piccoli azionisti della compagnia. In una lettera inviata anche alla Commissione l’11 novembre, il presidente di Asati, Franco Lombardi, aveva richiesto la pubblicazione dei verbali e di conoscere “la posizione di tutti i consiglieri indipendenti nelle decisioni eventuali prese in data odierna… Ci riserviamo di ricorrere alle sedi legali competenti, non ultima la magistratura, per ottenere la tutela dei nostri diritti e soprattutto la trasparenza verso il mercato”.
All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa di Telecom Italia cede lo 0,8%.