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Telecom Italia, Fca, Eni, Enel e Mps: parte la settimana delle trimestrali

L’euro conferma il suo stato di grazia alla riapertura dei mercati. La moneta unica tratta a 1,6689 sul dollaro, ai massimi dall’agosto 2015, e guadagna posizioni anche sullo yen. La speculazione scommette che il trend possa portare l’euro a ridosso di 1,715. A sostegno della forza della valuta europeo c’è l’afflusso di capitali (46,9 miliardi nei primi cinque mesi del 2017, contro 14,6 miliardi di uscite) sulle Borse del Vecchio Continente. Ma l’ascesa dell’euro si spiega soprattutto con il disagio del dollaro, su cui pesano i conflitti politici in Usa: il dollar index, basato sull’andamento della valuta nei confronti delle sei principali monete, è ai minimi da 13 mesi mentre si amplia il conflitto tra il Congresso, che ha votato nuove sanzioni contro la Russia, e l’amministrazione Trump. Oggi il genero del presidente, Jareed Kushner, testimonierà al Congresso.

In questa cornice, le Borse frenano. A Tokyo l’indice Nikkei scende dello 0,9%; debole anche l’area Asia Pacific (-0,2%). Fanno eccezione le Borse cinesi: Hong Kong guadagna lo 0,5%, spinta dalla crescita degli arrivi nei casino di Macau. A Shanghai (+0,3%) brilla China Unicom (+2,8%): lo Stato ha autorizzato l’ingresso nel capitale della tlc pubblica dei giganti di Internet, Bidu, Alibaba e Tencent.

Seduta di attesa per il petrolio: Brent a 48,19 dollari (+0,3% ma dopo la brusca caduta del 2,5% di venerdì). Stasera si incontrano a San Pietroburgo i Paesi Opec e non Opec:potrebbe essere fissato, per l’occasione, un tetto alla produzione di Libia e Nigeria, finora esentate dal rispetto delle quote.

EUROPA, CRESCE LA RIPRESA. RALLENTANO USA E LONDRA

L’ascesa dell’euro condiziona così l’avvio di una settimana ricca di appuntamenti, sia sul piano macro (vedi la riunione del board della Fed) che su quello societario, dominato dal ribaltone annunciato in Telecom Italia.

Il miglioramento dell’eurozona ha trovato stamane una nuova conferma nella pubblicazione dell’aggiornamento d’estate del World Economic Outlook del Fondo Monetario. “Le stime di crescita per il 2017 sono state riviste al rialzo per diversi paesi dell’area euro, incluse Francia, Germania, Italia e Spagna, per le quali la crescita nel primo trimestre 2017 è stata sopra le attese”.

Le previsioni per l’Italia, in particolare, vedono rialzare le stime del Pil a 1,3% nel 2017 ovvero 0,5 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di aprile. Nel 2018 l’economia crescerà dell’1,0%, ovvero +0,2 punti percentuali rispetto alle stime precedenti.

Rallenta la Gran Bretagna, ma la frenata più brusca è quella degli Stati Uniti: il Pil è stato rivisto al ribasso dal 2,3% al 2,1% nel 2017 e dal 2,5% al 2,1% nel 2018. Chi cresce più del previsto è l’economia cinese: +6,7% nel 2017 e +6,4% nel 2018, rispettivamente 0,1 e 0,2 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di aprile. Meglio comunque l’India: +7,2% quest’anno,+7,7% nel 2018.

VIVENDI SCEGLIE GENISH PER TIM. LA PARTITA È APPENA COMINCIATA

Occhi puntati oggi su Telecom Italia. In mattinata al comitato nomine si consumerà ufficialmente il divorzio con l’ad Flavio Cattaneo, liquidato anzitempo con un assegno attorno ai 30 milioni di euro. Nel pomeriggio un Cda che si annuncia assai combattuto (Vivendi conta 8 consiglieri su 15) ratificherà la decisione affidando temporaneamente la gestione a un triumvirato composto dal nuovo direttore generale, Amos Genish, oggi responsabile Vivendi per la convergenza, il presidente Arnaud de Puyfontaine ed il vice Giuseppe Recchi, cui andranno alcune deleghe già nelle mani di Cattaneo, tra cui la supervisione di Sparkle.

Venerdì, infine, un nuovo consiglio approverà i conti del semestre del gruppo che si annunciano molto positivo: il margine operativo dovrebbe aggirarsi sul miliardi, i ricavi del trimestre in crescita a 4,8 miliardi (+8,5%), una combinazione positiva che da tempo non si realizzava nell’ex incumbent italiano.

Cattaneo lascia, insomma, dopo aver realizzato in anticipo gli obiettivi prefissati, comunque insufficienti a risvegliare il titolo. In realtà, è già ripartito il risiko europeo, gioco in cui Telecom sembra essere una pedina fondamentale: scorporo della rete, partita Mediaset, rischio di consolidamento dei debiti con la controllante Vivendi (al termine dell’istruttoria Consob) sono le mine sul percorso del dopo Cattaneo.

LA CORPORATE ITALIA FA I CONTI: ENI, ENEL, FCA E STM

Sotto la pressione dell’euro, le Borse europee hanno accusato sensibili ribassi nell’ultima settimana. L’indice Ftse Mib della Borsa di Milano ha chiuso la settimana con un calo dell’1,5%. Negli ultimi giorni è andata peggio a Francoforte (-3,4%), Parigi (-2,6%) e Madrid (-2,6%). Londra, fuori dall’area euro, ha guadagnato lo 0,5%.

Entrano nel vivo i conti della corporate Italia. Domani si riuniranno i Cda di Saipem e di Luxottica per l’approvazione dei conti del trimestre. Il giorno successivo sarà la volta di Cnh Industrial e Stm. Giovedì toccherà all’Enel: il gruppo elettrico distribuirà oggi un acconto sul dividendo. Sempre giovedì si riunirà il Cda di FiatChrysler oltre a quello di Telecom Italia. Venerdì, infine, si riuniranno i Cda di Eni e di Monte Paschi.

Sotto i riflettori i conti dell’auto. Oltre a Fca, si riuniranno i board dei grandi dell’auto tedesca (Daimler e Volkswagen) e francese (Psa Renault). Il settore automotive è stato nettamente il peggiore in Europa la scorsa settimana. Intano der Spiegel ha rivelato l’esistenza di un cartello tra i gruppi tedeschi che avrebbe operato tramite sessanta comitati industriali in cui siedono circa duecento persone che si occupano di sviluppo dei veicoli, freni, carburanti e motori diesel, frizioni e trasmissioni, nonché sistemi per il trattamento degli scarichi.

In settimana si terrà anche il Cda della spagnola Acs che potrebbe annunciare il lanci odi una contro-Opa su Abertis, in alternativa all’offerta lanciata da Atlantia.

È previsto lo stacco della cedola anche per Giorgio Fedon, Piquadro e Safe Bag (straordinario).

AL VIA LE ASTE DEL TESORO: 3,25 MILIARDI DI CTZ E BTPEI

Comincia con buoni auspici la settimana dei mercati obbligazionari, dedicata alle aste di fine luglio. Mercoledì 26 luglio il ministero dell’Economia metterà a disposizione degli investitori fino a 3,25 miliardi di euro tra Ctz e Btpei. Giovedì si terrà l’asta dei Bot a sei mesi, mentre venerdì toccherà ai titoli a medio-lungo termine. Il Tesoro ha annunciato che cancellerà l’asta a medio lungo di Btp in agenda l’11 agosto e quella dei Btpei prevista per il 28 agosto. Il ministero ha annunciato che cancellerà l’asta a medio lungo di Btp in agenda l’11 agosto e quella dei Btpei prevista per il 28 agosto. In una nota, Via XX Settembre precisa che la decisione è stata presa “in considerazione dell’ampia disponibilità di cassa”.

A fine settimana Standard and Poor’s ha rivisto l’outlook della Grecia, portandolo da stabile a positivo e lasciando invariato il rating a B-. È quanto ha fatto sapere l’agenzia in una nota in cui spiega che la decisione indica che nei prossimi 12 mesi c’è almeno una probabilità su tre che possa essere rivisto al rialzo anche il rating.”Il sostegno dell’Eurogruppo probabilmente aprirà la strada per il rientro della Grecia quest’anno sul mercato obbligazionario”, scrive l’agenzia.

LA FED NON AUMENTERÀ I TASSI. IL BRASILE LI TAGLIERÀ

Mercoledì si chiuderà il quinto vertice della banca centrale Usa di quest’anno. La Fed ha già effettuato due dei tre aumenti del costo del denaro previsti per il 2017. Ma la frenata dell’economia Usa ha in parte modificato le attese: ora solo il 50% egli esperti prevede un terzo rialzo entro la fine di dicembre. A complicare il quadro macro contribuisce la difficile situazione politica interna Usa, intorbidita dal conflitto sempre più aspro sul Russiagate.

Non è la sola emergenza geo-politica nel continente americano. A fine settimana, almeno sulla carta, si dovrebbe votare in Venezuela sulla riforma costituzionale voluta dal presidente Maduro, ma la tensione sta salendo alle stelle. Intanto, in settimana, la Banca centrale brasiliana potrebbe ridurre in atto nel tentativo di rilanciare la crescita compromessa dall’empasse politica.

A WALL STREET SFILANO I CONTI DELLE BIG DEL DIGITALE

Continua la sfilata dei bilanci delle società Usa. Domani toccherà a General Motors, Caterpillar, Mc Donalds’ e Texas Instruments. Venerdì toccherà ai grandi del petrolio, Chevron e Exxon. L’attenzione di Wall Street sarà però concentrata sulle trimestrali dei Big della new economy, i veri dominatori del listino: Amazon, Alphabet e Facebook che si presentano all’esame dei mercati con una capitalizzazione complessiva di 1.664 miliardi di dollari, 450 miliardi in più di un anno fa. Amazon, in particolare, rappresenta circa il 50% dell’e-commerce mondiale, mentre Alphabet (ex Google) e Facebook controllano l’80% della pubblicità del mondo digitale.

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