Il giallo di Cipro sulla richiesta di “maggiore assistenza” e la confusione sulle necessità finanziarie di Nicosia rimettono scompiglio sui mercati, nel giorno in cui arriva lo sblocco degli aiuti da parte dell’Eurogruppo. Parigi cede l’1,23%, Francoforte -1,61%, Londra -0,49%, Madrid -1,59%e Milano -1,5%.
Per capire però dove nascono i timori più profondi sulla situazione dell’Eurozona bisogna guardare alle parole di Mario Draghi di oggi: “Le banche dell’area euro non prestano all’economia reale, perché hanno paura di non vedersi restituire i fondi, e questo è un problema su cui la Bce sta riflettendo”. Perché se è vero che Lrto ha dato liquidità alle banche che ora stanno molto meglio, come dimostra il fatto che continuano i rimborsi alla Bce, le imprese hanno visto poco o nulla di questi soldi. E solo se l’economia reale troverà il modo di ripartire si potrà tagliare il circolo vizioso di una crisi che continua ad avvitarsi su stessa morsa nella trappola dell’austerity.
Un problema per la cui risoluzione non ci sono aiuti che tengano. E che non dipende solo da Draghi. “Continuiamo a riflettere sul come far superare alle banche queste paure – ha aggiunto il governatore della Bce- siamo chiaramente determinati a fare in modo che i fondi iniettati trovino la strada verso l’economia reale, che siano le imprese o le famiglie, ma è abbastanza chiaro che su questo punto per essere efficaci, serve la partecipazione di altri attori”.
Lo spread Btp-bund in giornata risale a 310 punti per poi chiudere attorno a 304. A Piazza Affari cadono le banche: Banco popolare -3,87%, Ubi Banca -3,77%, Ubi Banca -3,77%.
In fondo al Ftse mib c’è però Mediaset -4,86%. Sul Biscione è rientrato l’entusiasmo del rally di ieri dovuto a voci, smentite, di una possibile cessione di Mediaset Premium. Giù anche Fiat -3,60%.
Brilla ancora Telecom Italia +3,76% grazie al possibile accordo con i cinesi proprietari di 3 Italia e alla prosecuzione dello studio sullo scorporo della rete. In evidenza anche A2A +2,34%. Rcs +1,17%. A questo pomeriggio avrebbe aderito all’aumento il 44% del capitale da parte dei soci del patto. Hanno aderito Mediobanca, Fiat, Fonsai, Pirelli, Intesa, Mittel, Eridano Finanziaria, Edison e Unipol.
L’euro rimane stabile sul dollaro (-0,06%), il petrolio scende del 2,65% e l’oro scende sotto quota 1.500 dollari l’oncia, ai minimi da luglio A Wall Street non va meglio in scia a una serie di dati macro che hanno fatto peggio delle attese: l’indice dell’Università del Michigan di aprile è calato inaspettatamente a 72,3 punti così come sotto le attese sono risultate le vendite al dettaglio. Gli occhi del mercato intanto si rivolgono alla stagione delle trimestrali