Nervosismo e incertezza per le Borse europee che chiudono contrastate, con la volatilità che è influenzata anche dalla stagione delle trimestrali in corso.
Piazza Affari, peggiore d’Europa, chiude in calo dell’1,45%, affossata da Telecom Italia -6,41%. La seduta è stata caratterizzata da diverse sospensioni in asta di volatilità per il titolo e forti scambi: mano 379 milioni di azioni scambiate, contro una media quotidiana dell’ultimo mese di Piazza Affari di 210 milioni. Il mercato ha venduto sulle ipotesi di un aumento di capitale in arrivo o di un cambiamento della politica di dividendo. In una nota la società ha preso le distanze indicando le ipotesi come “illazioni giornalistiche”: “Telecom Italia – ha comunicato – osserva che le odierne indiscrezioni di stampa circa presunte operazioni di aumento di capitale, dismissioni di asset, cambiamenti della politica di dividendo rappresentano illazioni giornalistiche che, in quanto tali, la società non e’ in condizioni di commentare”. Il prossimo cda è in programma il 7 novembre, dove sarà all’ordine del giorno il piano industriale del gruppo.
Giù anche Madrid -1% e Parigi -0,08%. Si risollevano invece Londra +0,12% e Francoforte +0,06%, nonostante la diffusione in mattinata di un indice Ifo, fiducia delle imprese, a sorpresa ad ottobre in calo per la prima volta in sei mesi. L’indice segna 107,4 da 107,7, ai di sotto del valore di 108 atteso dagli esperti. In mattinata giùanche le Borse cinesi per il super yuan.
Lo spread risale a 247 punti base ormai di nuovo sopra a quello spagnolo, che beneficia dell’uscita dalla recessione nel terzo trimestre.
Avvio positivo per Wall Street, alla chiusura dell’Europa il Dow Jones saliva dello0,19% e il Nasdaq dello 0,52%. L’indice dell’Università del Michigan è calato alla fine di ottobre a 73,2 punti dai 77,5 di fine settembre, sotto le attese degli analisti che si attendevano quota 75 punti. Hanno fatto meglio delle attese gli ordini dei beni durevoli, che a settembre sono cresciuti del 3,7% rispetto ad agosto, a fronte di previsioni degli esperti che si fermavano a +2,5%.
Il cambio euro dollaro è a quota 1,3794, con il biglietto verde che ha toccato i minimi da due anni. I mercati si attendono che la Fed rinvierà ancora di qualche tempo il tapering. Il petrolio Wti sale dello 0,44% a 97,54 dollari al barile.
A Piazza Affari pesante anche il comparto bancario, in scia al rialzo dello spread, con Banco Popolare che cede il 3,88% e Ubi il 3,64%. Unicredit -2,12%, Intesa -1,10%. Fonsai -1,88%. L’assemblea dei soci ha dato il via libera a maggioranza alla fusione con il gruppo Unipol (-0,78%). Ha votato a favore il 96,60% del capitale presente, pari il 62,46% del capitale sociale complessivo. Unici titoli in rialzo Atlantia +0,55%, Eni +0,39%, Finmeccanica +0,27%.