L’autorità brasiliana sulle telecomunicazioni, l’Anatel, ha imposto una sentenza molto dura ad alcune compagnie telefoniche che operano sul territorio: tra queste la maggiormente colpita è Tim Participações, controllata di Telecom Italia. La società non potrà vendere nuovi contratti in 19 stati della repubblica federale brasiliana. Un colpo durissimo per Telecom che si riflette nel suo andamento in Borsa, il gruppo perde il 5% a Piazza Affari, uno dei peggior titoli della giornata.
Il motivo di questa sentenza è la scarsa qualità dei servizi offerti, le numerose lamentale hanno condotto alla soluzione legale. Meno colpite le concorrenti, che si vedono vietata la vendita in un minor numero di stati (Grupo Oi in cinque e Claro, controllata di America Movil, in tre), ad uscirne meglio di tutti è Telefonica Brasil, braccio brasiliano di Telefonica, che non dovrà sospendere le vendite ma dovrà presentare entro 30 giorni dei piani per migliorare il servizio o sarà sanzionata.
La Tim ha risposto ad Anatel, dichiarandosi sorpresa da una sentenza così “dura ed estrema”, che ha definito “anticompetitiva” e “sproporzionata”, specialmente alla luce dei nuovi piani per l’anno prossimo che vedevano in programma un aumento degli investimenti.