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Telecom Italia cede le torri brasiliane, apre a Oi e punta a Metroweb

Vendita delle torri brasiliane, apertura alle diverse opzioni di integrazione con Oi e pressing su Metroweb per l’acquisizione di una quota di controllo. Sono i tre risultati uscito dall’atteso consiglio d’amministrazione di Telecom Italia che, solo a chiusura della Borsa brasiliana, ha potuto rendere noto l’esito.

TORRI BRASILIANE – Telecom ha approvato la vendita proposta da Tim Brasil di 6.481 torri in Brasile al gruppo American Tower 900 milioni di euro.

ALLEANZE – Il management di Telecom ha inoltre ricevuto dal cda il mandato ad approfondire tutte le opzioni relative a una possibile integrazione TimPart-Oi in vista di una rafforzamento della presenza di Telecom in Sudamerica o, nel caso di un’offerta particolarmente vantaggiosa e irrinunciabile, di una cessione totale o parziale di Tim Brasil.

METROWEB – L’ad Patuano ha infine riferito sulla proposta inviata a F2i per formalizzare l’interesse di Telecom Italia “ad avviare in tempi rapidi le discussioni volte all’acquisizione di una quota di controllo della società Metroweb”, considerata dalla stessa Telecom “il partner per realizzare celermente il piano di sviluppo dell’infrastruttura di rete in fibra ottica di nuova generazione (NGN) a livello nazionale”. Secondo Telecom la collaborazione tra le due società “rappresenterebbe un elemento importante per l’accelerazione dello sviluppo tecnologico della rete ultrabroadband al fine di : 1) soddisfare la domanda prospettica per servizi a banda ultralraga; 2) promuovere la domanda con un approccio proattivo, mettendo a disposizione del Paese infrastrutture adeguate all’offerta di servizi sempre più innovativi; 3) contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti nell’Agenda Digitale, in particolare sulla diffusione dei servizi con velocità superiore a 100 Mbit/s.

Naturalmente restano aperte tre incognite: 1) la decisione o meno di F21 di vendere o meno la sua quota di controllo in Metroweb; 2) le eventuali procedure di vendita: gara o no?; 3) i profili antitrust che deriverebbero sul mercato italiano da una riallocazione di Metroweb.

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