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Telecom Italia affonda in Borsa: effetto Niel

Ondata di vendite sulle azioni del gruppo di tlc dopo che l’imprenditore francese ha annunciato di voler dismettere la propria quota – La mossa è legata alla volontà di entrare nel mercato italiano attraverso un progetto di fusione con Wind-H3G.

Sprofonda il titolo Telecom Italia a Piazza Affari, sulla notizia secondo la quale l’imprenditore francese Xavier Niel, patron dell’operatore tlc transalpino Free-Iliad, è pronto a disfarsi della partecipazione nella società italiana per entrare direttamente nel mercato del Belpaese. Dopo essere stato anche in asta di volatilità per eccesso di ribasso, il titolo Telecom perde dopo le 11 oltre l’8% a 0,6695 euro per azione.

Niel è pronto a entrare nel mercato tlc italiano, diventando così, da subito, il quarto operatore allo stato attuale: l’investimento, secondo quanto riferisce il quotidiano economico francese Les Echos, sarebbe di 1,5 miliardi di euro e Free-Iliad si aggiungerebbe dunque a Telecom, Vodafone e Wind-H3G. Con questi ultimi Niel ha dichiarato di aver firmato un accordo per un progetto di fusione sul mercato italiano, progetto che sarà valutato da Bruxelles entro l’8 settembre. Free-Iliad ha intenzione, sempre secondo Les Echos, di acquistare migliaia di antenne nelle grandi città, mentre nelle zone rurali si appoggerà inizialmente alla rete di Wind-H3G.

Il contratto firmato con Hutchison e Vimplecom, le due holding che controllano rispettivamente 3 e Wind, prevede in particolare l’acquisto di un importante portafoglio di frequenze per 450 milioni di euro, con presenza sulle reti 3G e 4G. Un investimento non particolarmente pesante secondo Les Echos, che riporta di una buona liquidità a disposizione del gruppo Free-Iliad, stimabile in 2,5 miliardi di euro cash.

Se le conseguenze sul mercato italiano fossero simili a quelle registrate in Francia, allora i concorrenti dovrebbero preoccuparsi – afferma il quotidiano – in particolare nel segmento delle schede prepagate. Il quotidiano transalpino infatti ricorda che “con le sue offerte a soli 2 euro, l’operatore ha praticamente ucciso il mercato, lasciando le briciole agli operatori etnici presenti sul mercato francese. Lo stesso scenario – postula il quotidiano –  è ipotizzabile in Italia, dove oltretutto la spesa media per gli abbonamenti è già più bassa che in Francia”.

Questo potrebbe piacere ai consumatori ma molto meno a Telecom Italia. Il titolo però precipita anche e soprattutto perchè Niel detiene prodotti derivati su una quota del 15% circa del capitale, una quota che fino ad oggi lo pone al secondo posto alle spalle solo di Vivendi, che controlla quasi il 25% della compagnia. La nota diramata da Free ha indicato che Niel “non detiene ad oggi direttamente o indirettamente alcuna partecipazione in diritto di voto o in capitale di Telecom Italia e non dispone che di un interesse economico marginale (inferiore a 25 milioni di euro) che sarà ceduto nelle prossime settimane”. Insomma l’imprenditore farà marcia indietro in Telecom Italia, alla quale potrebbe presto lanciare una feroce concorrenza.

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