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Telecom Italia a guida Elliott: conti così così

Imagoeconomica

Telecom Italia ha chiuso il primo trimestre a guida Elliott con numeri in chiaroscuro. L’utile di gruppo è statp pari a 250 milioni di euro, in rialzo del 25% su base annua. I ricavi si sono attestati invece a 4,7 miliardi di euro (-1,6% sullo stesso periodo 2017, +2,7% a parità di perimetro e cambi), mentre l’Ebitda si è fermato a 1,893 miliardi, in calo di 97 milioni di euro (-4,9%) e con un’incidenza sui ricavi del 39,9% (41,3% nel primo trimestre 2017; -1,4 punti percentuali).

L’Ebit confrontabile del primo trimestre 2018 ammonta a 806 milioni di euro in riduzione di 59 milioni di euro (-6,8%) rispetto al primo trimestre 2017 (865 milioni di euro), con un’incidenza sui ricavi del 17,0% (17,9% nel primo trimestre 2017, -0,9 punti percentuali).

Quanto all’indebitamento finanziario netto rettificato, è salito a 25,537 miliardi, dai 25,308 miliardi del 31 dicembre 2017.

A parità di principi contabili applicati, nel primo trimestre 2018 gli investimenti industriali sono pari a 694 milioni di euro, in riduzione di 137 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2017.

Il gruppo Tim, precisa il comunicato della società, “ha registrato nel primo trimestre 2018 oneri operativi non ricorrenti per complessivi 95 milioni di euro, principalmente riferibili all’accantonamento a fronte della sanzione pecuniaria pari 74,3 milioni”, per la tardiva notifica del controllo di Vivendi ai fini del golden power, multa che verrà comunque contestata.

“I solidi risultati del primo trimestre 2018 sono trainati dalla performance positiva in Italia e dalla forte crescita del Brasile, a conferma che stiamo già raccogliendo i frutti dell’implementazione della nostra strategia DigiTIM – ha commentato l’Ad di Tim, Amos Genish – In Italia registriamo una crescita stabile dell’ARPU e della base clienti UBB, sia nel Mobile sia nel Fisso, grazie al nostro impegno costante in termini di avanzamento della copertura e di qualità, con cui ci affermiamo quali player premium”.

Il segmento mobile domestico registra una crescita del 4,7% del fatturato, per un totale di 27,4 milioni di clienti (+1,4%). Salgono anche i ricavi da servizi (+3,7%). Il segmento fisso domestico ha visto aumentare i ricavi del 2,3%, con 3,8 milioni di linee attive.

Intanto l’Agcom, nell’ambito dell’attività di vigilanza sul ripristino della cadenza mensile della fatturazione e dei rinnovi delle offerte, ha avviato un procedimento sanzionatorio per condotta non conforme alle disposizioni di settore nei confronti di Tim e Wind Tre. “Gli operatori – spiega l’autorità – non hanno assicurato, tramite le comunicazioni all’utenza via sms e sito aziendale, informazioni chiare, complete e trasparenti, risultando le stesse non adeguate per comprendere le reali condizioni economiche e così consentire agli utenti di scegliere se esercitare il diritto di recesso. È emerso inoltre che le informative non hanno rispettato il quadro regolamentare in materia di diritto di recesso, con particolare riferimento alle modalità per esercitarlo”.

Mercoledì il titolo in Borsa di Tim ha perso il 4,1%.

Sul fronte interno, Vivendi ha rinunciato all’attività di direzione e coordinamento su Telecom Italia, che aveva avviato a fine luglio. La novità del nuovo consiglio, formato Elliott, è l’istituzione di un comitato ad hoc preposto all’istruttoria e al monitoraggio dei rapporti con parti correlate (di fatto Vivendi con i suoi satelliti e il suo azionista, il gruppo Bollorè). In tutti gli altri comitati Vivendi finisce in minoranza.

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