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Telecom, il Tesoro studia possibili alternative alla soglia del 30% della normativa sull’Opa

Il Tesoro sta lavorando a una modifica della legge sull’Opa. Lo ha affermato Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia, spiegando che «le società potrebbero essere autorizzate a definire per via statutaria una soglia inferiore a quella prevista dalla normativa» al superamento della quale far scattare l’obbligo di Opa. Al momento la soglia al di sopra della quale scatta l’obbligo di Opa è il 30% del capitale con diritto di voto e come ha spiegato il presidente della Consob Giuseppe Vegas in audizione al  Senato, “indipendentemente dal fatto che alla partecipazione acquisita corrisponde una situazione di controllo della società quotata”. E così gli spagnoli di Telefonica in ascesa sulla holding Telco non saranno obbligati a lanciare l’Opa: la stessa Telco si ferma al 22,4% del capitale di telecom Italia.

Il governo sta studiando ”possibili alternative, nell’ottica della soglia predeterminata per innovare la norma”, ha spiegato Giorgetti rilevando che invece la “sostituzione del modello a soglia fissa” con uno “a controllo di fatto” non sembra desiderabile. L’accertamento del controllo sarebbe infatti rimesso ai giudici amministrativi’ con il risultato di avere molte impugnazioni di fronte al tribunale.

Per Franco Bernabè lo stallo sulla governance di Telecom è paragonabile a quello sul Porcellum in Parlamento:  “Servono cambiamenti di statuto, i voti in consiglio devono essere proporzionali ai voti in assemblea” ha detto rilevando che “è un po’ come per la legge elettorale italiana, tutti vogliono cambiarla, ma sta bene a tutti quanti perché consente di nominare i rappresentanti con i listini bloccati”. In Borsa Telecom rimabalza oggi del 6%.

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