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Telecom, Fossati e Patuano cercano di ricucire. Consensi su Recchi

”Sono convinto che l’assemblea di oggi costituisca il punto di svolta che ci proietta verso il futuro”. Così Marco Patuano ha iniziato il suo discorso ai soci riuniti nell’auditorium di Rozzano dopo l’aspro duello di dicembre. E l’auspicio sembra esser stato accolto: i soci di Telecom devono ”ritrovare armonia”, ha aggiunto, l”la base solida” su cui il gruppo deve poter contare se vuole crescere.

L’appello è stato accolto dal “rivale” di Telco, Marco Fossati che ha ricucito così lo strappo di dicembre. “Chiunque sarà eletto presidente avrà il nostro supporto”, ha detto in assemblea . “Non dobbiamo farci la lotta”. Ovvero Findim ha preso atto del consenso attorno al nome di Giuseppe Recchi, ex presidente dell’Eni, con l’avallo dei principali proxy fighters che orientano il voto dei fondi di investimento.

Segna così fin dall’inizio un punto a suo favore l’ad Marco Patuano che ha chiesto fiducia al business plan presentato che ”è stato accolto con entusiasmo dalla comunità finanziaria”. “C’è nella qualità dei servizi offerti, innovativi, la risposta alla guerra dei prezzi – ha attaccato la relazione ai soci dell’ad Patuano – La qualità è sempre più l’elemento fondamentale per orientare le scelte dei consumatori e per rafforzare un posizionamento distintivo capace di allontanarci dai rischi della pure price competition”. ”Le tariffe più basse – incalza il manager indirettamente rispondendo alle preoccupazioni per il calo del fatturato – le lasciamo ad altri concorrenti che sulla qualità non sono in grado di seguirci”. Le mosse dell’attuale vertice sembra gode godere del gradimento del mercato. La Borsa, sottolinea Patuano, “smentisce i timori legati ai presunti effetti del declassamento del rating”. “Tutto il lavoro sin qui svolto – aggiunge. trova riscontro nell’aumento delle quotazioni delle nostre azioni ordinarie e di risparmio del 42% e del 29% rispetto ai valori che segnavano un anno fa, in occasione della precedente assemblea”. Questa mattina il titolo è stato scambiato a Piazza Affari a 0,84 euro (+0,59). Un risultato, per la verità, che molto dipende dall’appeal speculativo per l’eventuale cessione degli asset brasiliani, uno dei temi più caldi.

Al di là delle strategie i soci convenuti a Rozzano, in tutto il 56% del capitale (Blackrock ha depositato il 4,813% dietro Findim con il 5,004% e Telco con il 22,4 per cento) aspettano infatti lumi su quel che accadrà a luglio, quando i partners italiani di Telco (Generali, Intesa e Mediobanca) dovrebbero uscire dalla holding a favore di Telefonica, impegnata in complesse trattative con le autorità di San Paulo sul futuro di Tim Brazil. In questa cornice assume grande rilievo il ruolo che potrà svolgere Findim, da sempre impegnata ad evitare qualsiasi ipotesi di “svendita” del gioiello brasiliano. Di qui l’importanza dell’apertura al nuovo board che rafforza Patuano anche di fronte al socio spagnolo alla ricerca di una quadratura del cerchio in Sud America che sembra assai complicata.

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