Piazza Affari si lascia alle spalle, almeno per ora, i tormenti post-elettorali per guidare la corsa dei listini europei, sollevati per il ridimensionamento del rischio di guerre commerciali, grazie all’opposizione dei repubblicani alla solta di Donald Trump.
Piazza Affari cancella così il ribasso di ieri: l’indice Ftse Mib +1,6% alle 13.30 risale oltre quota 22 mila punti. Segue a ruota Francoforte, con un rialzo dell’1%, davanti a Parigi +0,8%, Madrid +0,7%. Fuori dall’Eurozona, Londra +1%: ieri la premier Theresa May ha telefonato a Trump per chiedergli di rinunciare ai dazi su alluminio ed acciaio.
Salgono soprattutto le società dell’automotive, grandi utilizzatrici di alluminio ed acciaio, le materie prime minacciate dai dazi di Donald Trump. L’indice Stoxx di settore è in rialzo dell’1,9%.
Regna la tranquillità sul fronte dei titoli di Stato; le incertezze politiche hanno scarsi effetti. I Bond dell’Eurozona sono stabili; Bund 0,65%, Btp 1,97%, lo spread a 133 punti, Stabili anche i cambi: dollaro poco mosso, il cross con l’euro si muove intorno a 1,234. Poco mosso anche il petrolio, Brent trattato a 65,7 dollari al barile.
Recupera Saipem +3,5%, partita in calo del 2%. La società ha confermato i target 2018: ricavi a 8 miliardi di euro, debito in calo a 1,1 miliardi. Nuovi contratti a 2,7 miliardi di euro, molto meglio del previsto. Avanzano anche Tenaris +1,12% ed Eni +0,8%.
Ad accendere l’attenzione di Piazza Affari sono due cavalli di razza. Telecom Italia +5,65%, a poche ore dal cda, prende il volo sull’onda di una voce clamorosa: la società è entrata nel mirino di Elliott Management, nota al grande pubblico per il finanziamento alla cordata cinese che ha acquistato il Milan, ma protagonista di altre imprese ben più imponenti. Il colosso guidato da Paul Singer sta rastrellando azioni per sfidare la leadership di Vivendi. Recupera anche Mediaset +2,65% dopo il tonfo post-elettorale.
Fiat Chrysler avanza del +4,76% . Secondo Reuters per Magneti Marelli è stata scelta la strada del conferimento pro-quota agli attuali soci: a lavorare all’operazione ci dovrebbero essere Goldman Sachs e JP Morgan.
Bene anche il comparto finanza, già bersagliato dalle vendite alla vigilia. Recuperano posizioni Banco Bpm +2% e Bper Banca +1,8%. Salgono anche Unicredit +1,3% e Intesa Sanpaolo +0,4%.
Rimbalzi diffusi nel paniere dello Star ove si registrano numerosi i rialzi oltre il 3%. In testa alla lista Trevi e Salini +6,8 e 7,6%. Mondadori +5,2%, Emak +5,6%, Isagro +4%, Amplifon +3%, Geox +5,3%. De’ Longhi +5,7%. Berenberg alza la raccomandazione a Buy.