Il governo prova a dare un primo segnale a difesa della rete telefonica dopo l’operazione Telco-Telefonica. E lo fa con il Dpr per “l’individuazione degli attivi strategici nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni”. Il regolamento sulla cosiddetta nuova golden share, da emanare in attuazione del decreto 21/2012, dovrebbe fare un passaggio domani in Consiglio dei ministri.
Il Dpr individua tutti gli attivi strategici nei settori dell’energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni, per l’eventuale esercizio dei poteri speciali (l’ex golden share, rivista alla luce dei nuovi dettami europei) da parte dello Stato.
La bozza è in quattro articoli. Il primo articola regola gli attivi di rilevanza strategica nel settore energetico; il secondo le reti e gli impianti di rilevanza strategica nel settore trasporti; il terzo riguarda le comunicazioni. L’esercizio dei poteri speciali da parte del governo può applicarsi nel caso di “reti e impianti utilizzati per la fornitura dell’accesso agli utenti finali dei servizi rientranti negli obblighi del servizio universale”. Rientrano tra l’altro “gli apparati dedicati, anche laddove l’uso non sia esclusivo, per la connettività (fonia, dati e video), la sicurezza, il controllo e la gestione”. Insomma, l’universo della rete Telecom sembra ampiamente compreso. Oltre alle reti al servizio della Pa e delle Interforze, si cita anche “la rete di accesso alla rete telefonica pubblica in postazione fissa, anche nel caso di connessioni stabilite mediante servizi di accesso disaggregato all’ingrosso, condiviso o Wlr, in rame e fibra”.
