Telecom contro Fossati, con Telefonica pomo della discordia. Findim group, guidato da Marco Fossati e azionista di Telecom con il 5%, ha chiesto la revoca dei consiglieri nominati da Telco visti “gli immediati condizionamenti sulla gestione” che l’incremento della quota di Telefonica avrà sulle strategie di Telecom, in particolare in America Latina. Ma il consiglio di amministrazione di Telecom Italia è contrario e, “pur pienamente rispettoso della determinazione dei soci in sede di scelta e di mantenimento dell’organo amministrativo”, non condivide “le argomentazioni formulate da Findim Group” poiché “si fondano sull’asserito condizionamento cui i consiglieri in carica sarebbero potenzialmente esposti a causa dei noti eventi societari che hanno interessato il socio Telco”, mentre il consiglio “ha sempre operato nel pieno rispetto dei principi che sovraintendono la corretta funzione gestoria”.
Questo è quanto emerge dalle relazioni pubblicate dal cda di Telecom Italia e da Findim group, società facente capo a Marco Fossati, in vista dell’assemblea dei soci del 20 dicembre, che ha all’ordine del giorno, come chiesto da Fossati, la revoca degli amministratori nominati da Telco, azionista del gruppo tlc con il 22,4% e l’eventuale nomina di un nuovo consiglio. e gli “inevitabili riflessi, in particolare, sulle modalità di gestione della partecipazione nella società e sulla definizione degli indirizzi strategici”.
Secondo Findim group, Telefonica, che a gennaio ha la possibilità di salire al 100% di Telco, “appare destinata a divenire titolare della maggioranza assoluta del capitale sociale con diritto di voto della stessa Telco”, comportando quindi un mutamento radicale delle “condizioni di rappresentatività di tutti gli amministratori candidati da Telco o successivamente cooptati”, con il rischio che il nuovo assetto proprietario di Telco potrà condizionare le “determinazioni degli amministratori candidati da Telco nella gestione delle partecipazioni detenute dalla Società nei mercati – Brasile e Argentina – sui quali sussiste una forte presenza di Telefonica”. Ciò giustifica quindi la “proposta di rimettere all’assemblea la valutazione in merito all’idoneità degli amministratori candidati da Telco (o successivamente cooptati) di mantenere la carica a fronte delle mutate circostanze e di valutare, quindi, la loro eventuale revoca”.