Buenos Aires blocca la vendita di Telecom Argentina a Fintech, fondo che ha anche acquisito una partecipazione in Mps. L’Autorità delle comunicazioni del Paese sudamericano ha negato l’autorizzazione alla vendita del 51% di Sofora, holding di controllo di Telecom Argentina, perché “Fintech Telecom LLC è stata costituita nello Stato del Delaware meno di un mese prima che Telecom Italia accettasse l’offerta” ed è “priva dunque di expertise e di qualifica per guidare la compagnia”.
Fintech ha fatto sapere che intende impugnare la decisione. Telecom Italia ricorda che qualora la vendita a Fintech del 51% di Sofora non venisse perfezionata nell’arco di due anni e mezzo (cioè entro il 29 aprile 2017), avrà facoltà di recedere dall’accordo con Fintech ed esercitare una call option di durata pari a sei mesi per il riacquisto (direttamente o tramite altra società del Gruppo) della partecipazione di minoranza del 17% di capitale Sofora già ceduta a Fintech, a condizioni predefinite.
In alternativa, potrebbe scegliere di seguire un percorso di vendita della residua partecipazione di controllo, pari al 51% del capitale di Sofora, a un terzo acquirente, con garanzia Fintech di un corrispettivo complessivo minimo per Telecom Italia di almeno 630,6 milioni di dollari. Qualora il corrispettivo della eventuale vendita superasse il prezzo minimo garantito da Fintech, il differenziale sarà suddiviso tra Telecom Italia e Fintech secondo una formula prestabilita.
Se invece Telecom Italia non riuscisse a perfezionare la vendita a un terzo entro un ulteriore periodo di due anni e mezzo, l’accordo con Fintech sarà risolto: Fintech corrisponderà a Telecom Italia un ammontare di 175 milioni di dollari e Telecom Italia beneficerà di una call option di durata pari a sei mesi per il riacquisto a condizioni predefinite (direttamente o tramite altra società del Gruppo) della partecipazione di minoranza del 17% di capitale Sofora già trasferita a Fintech. Telecom Italia, infine, ha ottenuto già nel contratto del 2014 garanzia di esatta esecuzione del contratto con Fintech, nella forma di un pegno di un titolo di ammontare pari a 600,6 milioni di dollari.