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Telco, rapporto Mediobanca: l’Asia traina il giro d’affari mondiale, in Italia cresce la rete fissa, giù il mobile

Secondo l’indagine dell’Area Studi Mediobanca sul settore telecomunicazioni, nel primo semestre 2024 il giro d’affari mondiale è cresciuto dell’1,5%. Le classifiche europee e mondiali dei ricavi

Telco, rapporto Mediobanca: l’Asia traina il giro d’affari mondiale, in Italia cresce la rete fissa, giù il mobile

Giro d’affari in crescita a livello mondiale trainato dall’Asia, ma in difficoltà in Spagna e soprattutto in Italia dove nel primo semestre del 2024 i ricavi sono aumentati nonostante il comparto mobile sia ancora in sofferenza. È questa la fotografia scattata dall’Area Studi Mediobanca nell’ambito dell’indagine sul settore delle telecomunicazioni. Lo studio analizza i dati dei primi sei mesi 2024 e del quinquennio 2019-2023 delle 32 maggiori telco internazionali con ricavi superiori a nove miliardi di euro ciascuna, di cui 13 hanno sede nell’Emea, 12 in Asia & Pacifico e 7 nelle Americhe. 

Telco: giro d’affari in aumento nel primo semestre, traina l’Asia

Nel primo semestre 2024 il giro d’affari aggregato delle principali telco mondiali è cresciuto dell’1,5% rispetto al primo semestre 2023. A fare la parte del leone sono le società asiatiche, che nello stesso periodo hanno registrato un aumento del 2,8%, grazie ai player giapponesi (+3,1%) e cinesi (+2,9%) che hanno beneficiato del rafforzamento della quota di mercato nel 5G e dell’avanzato grado di diversificazione industriale. 

I ricavi Ict e da servizi innovativi per i top player asiatici – rileva l’indagine – sviluppano già oltre il 20% dei numeri complessivi. Anche gli operatori dell’Emea sono in crescita (+1,4%), mentre le telco americane mostrano una leggera contrazione dello 0,2%, sottolinea lo studio.

“Permangono differenze anche in termini di redditività operativa”, evidenziano gli esperti: il Mon dei primi sei mesi del 2024 è cresciuto del 4,3%, grazie all’Emea (+11,7%) e alle società cinesi (+8,2%), nonostante il -1,1% segnato dai gruppi Usa che comunque preservano il miglior ebit margin del settore (21%). Le società europee hanno segnato un incremento maggiore (Mon a +15,5%), determinato principalmente dalla performance di Vmed O2 UK (da 85 a e 512 milioni, +501,4%, in seguito a minori ammortamenti per 396 milioni), Tim (+19,1%) e Deutsche Telekom (+15,1%).

Gli investimenti sono diminuiti nel complesso del -5,1%, con punte del -13,6% nelle Americhe e dell’8,6% in Europa, nonostante il Vecchio Continente sia attardato nello sviluppo del 5G e, più in generale, nel raggiungimento dei target di connettività del progetto “gigabit society” per competere sul piano internazionale. Per raggiungerli si stima siano necessari tra i 170 e i 200 miliardi di investimenti aggiuntivi a livello europeo entro il 2030.

Le classifiche dei ricavi: Tim settima in Europa, 19esima al mondo

Nel primo semestre 2024, la classifica europea dei ricavi è dominata da Deutsche Telekom con 56,3 miliardi di euro (+2,3% sull’1H 2023). Secondo posto per la spagnola Telefònica con 20,4 miliardi (+1,1%), terzo per la francese Orange con 19,8 miliardi (+2,5%, al netto delle attività spagnole confluite in Masorange). Seguono Vodafone con 18,4 miliardi (+2,8% sul 2023, senza Spagna e Italia), BT Group con 11,6 miliardi (-1,2%), Altice (7,6 miliardi; -3,8% su base pro-forma). 

Tim è al settimo posto in classifica, con ricavi in crescita del 3,5% a quota 7,1 miliardi di euro. “Con l’iscrizione di NetCo tra le discontinued operations (ceduta nel luglio 2024), i ricavi dell’incumbent italiano sono trainati dalle attività in Brasile (+7,8%), mentre la domestic unit è cresciuta dell’1,6%, grazie in particolare a Tim Enterprise (+4,9%) e Sparkle (+0,4%), con TIM Consumer che chiude invariata sul semestre a raffronto, sottolinea il rapporto.

La centralità dei player asiatici è confermata dalla presenza di quattro di essi tra i primi dieci operatori. Al primo posto per ricavi mondiali si colloca infatti la cinese China Mobile (€128,6 miliardi) che scalza per la prima volta la statunitense Verizon (121,2 miliardi), a sua volta seguita dalla tedesca Deutsche Telekom (con 112 miliardi, i due terzi dei quali sviluppati negli Usa dalla controllata T-Mobile) e dall’altra statunitense AT&T (€110,8 miliardi), scesa dal podio dopo la cessione di Warner Media nell’aprile 2022.

Swisscom è in 26esima posizione con 12 miliardi, ma dopo la finalizzazione dell’acquisizione di Vodafone Italia salirebbe in 18esima posizione con ricavi stimati in 16,7 miliardi, superando così Tim. L’incumbent italiano, attualmente 19esimo, scenderebbe invece in 22esima posizione con ricavi a 13,6 miliardi, calcolati escludendo Sparkle (in corso di cessione) e NetCo, la società che nel luglio 2024 ha ricevuto la rete fissa di Tim. “Grazie al suo deconsolidamento, i debiti finanziari di Tim sono diminuiti di 13,8 miliardi (non considerando i possibili earn-outs per 2,9 miliardi), allineando l’incumbent italiano ai migliori livelli di leva finanziaria in Europa. Con l’operazione è previsto che Tum risparmi, inoltre, annualmente fino a 800milioni di interessi passivi, su un totale di 1.991 milioni contabilizzati dalla società nel 2023, pari al 12,4% dei ricavi consolidati, un’incidenza inferiore solo al 15,6% segnata da Altice”, spiega Mediobanca nel report.

Le telco in Italia: cresce la telefonia fissa, soffre il mobile

Nel primo semestre del 2024 i ricavi domestici dei principali operatori italiani (esclusa Vodafone) sono cresciuti dell’1,9%, trainati dalla telefonia fissa, che su base annua ha registrato un aumento del 3,9%, confermando l’andamento positivo già osservato nel 2023.

Al contrario, prosegue il trend calante (-1%) del comparto Mobile. La contrazione del fatturato è concentrata soprattutto nelle divisioni mobili di Wind Tre (-4,5%), Tim, (-1,8%) e PosteMobile (-0,6%). Iliad Italia ha invece registrato un incremento a doppia cifra (+11,3%) che si giova anche dell’apporto dei servizi di telefonia fissa lanciati nel gennaio 2022. In rialzo anche Fastweb (+7,1% i ricavi complessivi, +13,7% nel mobile). 

Per quanto riguarda i risultati dello scorso anno, Tim (attività italiane) è risultata prima per fatturato (11,9 miliardi, +0,5% sul 2022) davanti a Vodafone (4,8 miliardi, +0,4%), Wind Tre (4,1 miliardi, -3,4%) e Fastweb (2,6 miliardi, +6,2%), con Iliad in 5 posizione (1,1 miliardi, +16,5%). Escludendo Iliad, Open Fiber e le società di minor dimensione, nel quinquennio 2019-2023 Fastweb è’ l’unica a crescere (+18,3%), mentre le Big 3 segnano contrazioni comprese tra il 14% ed il 19%, con le maggiori difficoltà concentrate nel segmento consumer. I

“In uno scenario di generale ridimensionamento dei margini, nel 2023 Fastweb si conferma l’operatore con l’ebit margin più elevato (8,1%) pur chiudendo in perdita l’esercizio, per la prima volta dal 2014, a fronte principalmente della svalutazione per 93 mln della partecipazione nella controllata Fastweb Air. Risulta in peggioramento la redditività di Vodafone, Wind Tre e Tim”, spiega l’indagine.

Le telco e la Borsa

La capitalizzazione aggregata dei principali operatori mondiali delle telecomunicazioni si attesta a 1.452 miliardi di euro a fine settembre 2024, in rialzo del 12,6% sul dicembre 2023.

Le cinque società con valori di Borsa superiori ai 100 miliardi esprimono il 50,9% della capitalizzazione complessiva: si tratta di China Mobile (186,9 miliardi), Verizon (169,4 miliardi), At&t (141,3 miliardi), Deutsche Tel. (131,9 miliardi) e Bharti Airtel (109,5 miliardi). 

Tra il dicembre 2018 e il settembre 2024 il rendimento azionario (inclusi i dividendi) delle telco è stato pari al +61,6%, inferiore al +101,5% segnato dall’indice azionario mondiale la cui performance è avvicinata solo dalle telco asiatiche (+87,1%). Seguono l’Emea con un rendimento del 51,4% (che scende a +20,1% escludendo l’outlier Deutsche Telekom) e le Americhe (+30,9%). Restringendo l’analisi al periodo dicembre 2022 – settembre 2024, all’indiana Bharti Airtel spetta la variazione più ampia (+102,3%), mentre Tim si colloca in 18 posizione con un +15,3%.

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