Continua la protesta dei Taxi, arrivata al suo quinto giorno. La rivolta anti Uber è scoppiata dopo la votazione dell’emendamento del Milleproroghe che, secondo i tassisti, “deregolamenta il settore” e rappresenta, agli occhi della categoria, una sanatoria che garantirebbe l’avvio di Uber e favorirebbe le NCC.
La protesta colpisce soprattutto Milano e Roma, dove i servizi minimi sono stati praticamente cancellati anche nella giornata di ieri, lasciando a piedi i clienti in stazioni e aeroporti e aumentando a dismisura le corse dei rivali di Uber. In questo momento vengono garantiti i servizi per gli utenti disabili e da e per gli ospedali.
Uno sciopero, quello dei tassisti, che sta creando molti problemi: “I tassisti svolgono un servizio pubblico. Da quando è iniziata la protesta sono numerosi i disagi che si sono creati, soprattutto nelle grandi città, a discapito dei cittadini”, secondo il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini. Sembra, però, che la protesta possa prolungarsi fino a domani, quando i sindacati dei tassisti incontreranno il ministro Delrio.